Il Fisco è intervenuto per spiegare quando è possibile il trasferimento della detrazione per ristrutturazione agli eredi. Nel dettaglio, è stato chiarito se le rate residue possono essere usufruite dalla moglie, unica erede, anche se l’immobile non le è pervenuto in successione perché era già suo. Vediamo quanto sottolineato sul tema, soffermandoci in particolare su ciò che è stato precisato dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 28/2022.
Il chiarimento è arrivato in seguito al quesito posto a Fisco Oggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate: “Un contribuente, deceduto nel 2022, usufruiva delle detrazioni per ristrutturazione edilizia per interventi effettuati sulla casa di proprietà della moglie e nella quale vivevano. Vi chiedo se le rate residue di detrazione possono essere usufruite dalla moglie, unica erede, anche se l’immobile non le è pervenuto in successione perché era già suo”.
Nel fornire la sua risposta, dopo aver spiegato cosa accade quando l’abitazione non è di proprietà, ma in affitto, il Fisco ha sottolineato che è possibile il trasferimento delle rate residue per la moglie unica erede del contribuente deceduto che usufruiva delle detrazioni per ristrutturazione edilizia. C’è però un’importante condizione da rispettare: l’erede deve conservare la detenzione materiale e diretta dell’immobile.
Trasferimento della detrazione per ristrutturazione al coniuge superstite
Secondo quanto precisato dalla circolare n. 28/2022 dell’Agenzia delle Entrate, “nell’ipotesi di decesso del familiare convivente che ha sostenuto le spese relative ad interventi agevolabili effettuati sull’immobile di proprietà di altro familiare che ne diventa erede, indipendentemente dalla circostanza che l’unità immobiliare fosse già presente nel suo patrimonio, l’erede può continuare a fruire delle rate residue della detrazione spettante al de cuius, avendo un vincolo giuridico con l’immobile che gli consente di beneficiare dell’agevolazione (in quanto ne è proprietario), di cui deve avere la detenzione materiale e diretta”.
La possibilità di continuare a usufruire delle rate residue della detrazione spettante alla persona deceduta vale quindi anche se l’unità immobiliare sulla quale sono stati effettuati i lavori non è stata acquisita per successione, ma era già presente nel patrimonio dell’erede. L’erede, infatti, in qualità di proprietario dell’immobile ha un vincolo giuridico con lo stesso che gli permette di beneficiare dell’agevolazione.
Chi detrae le spese di ristrutturazione in caso di decesso?
La circolare n. 28/2022 dell’Agenzia delle Entrate ha precisato che “in caso di acquisizione dell’immobile per successione, le quote residue di detrazione si trasferiscono per intero esclusivamente all’erede o agli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta dell’immobile. In sostanza, la detrazione compete a chi può disporre dell’immobile, a prescindere dalla circostanza che lo abbia adibito a propria abitazione principale”.
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