Tra le prime incombenze burocratiche che gli eredi devono affrontare quando una persona passa a miglior vita, troviamo la dichiarazione di successione e la richiesta di voltura catastale, due procedure fiscali e amministrative necessarie in caso di trasferimento di beni immobili a seguito di un decesso.
La dichiarazione di successione deve essere presentata, entro 12 mesi dalla morte del defunto, in modalità telematica, salvo casi particolari in cui è ammesso l’uso del modulo cartaceo. Entro 30 giorni dalla sua registrazione, occorre poi inoltrare la domanda di voltura catastale, anch’essa di norma online, per aggiornare i dati di proprietà degli immobili.
Differenza tra dichiarazione di successione e voltura catastale
La dichiarazione di successione e la voltura catastale sono due adempimenti strettamente collegati tra loro, ma con funzioni, tempistiche e costi diversi, tenendo a mente che da quest’anno è disponibile un nuovo modello per l’imposta di successione, rilasciato dall’Agenzia delle Entrate,
Spesso si tende a confonderli o a considerarli la stessa cosa, ma è importante sapere che sono due cose distinte ed è ancor più rilevante conoscere la differenza tra successione e voltura catastale, per evitare di commettere errori e di conseguenza rischiare potenziale sanzioni.
Dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione, per la quale è importante sapere a chi rivolgersi e come farla, è un atto fiscale ed è un passaggio obbligatorio nel trasferimento dei beni ereditari, in particolare di quelli immobili. Questo adempimento, infatti, serve a comunicare all’Agenzia delle Entrare il trasferimento dei beni facenti parte dell’eredità, quindi in sostanza è il documento con cui si dichiara ufficialmente il passaggio del patrimonio dal defunto ai successori.
La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della stessa, che di solito coincide con la data del decesso del contribuente e l’invio può avvenire solo in modalità telematica tramite un software o con l’aiuto di un intermediario abilitato, quale ad esempio un commercialista o un notaio. I soggetti obbligati alla presentazione sono i seguenti, ricordando che è sufficiente che la presenti uno solo di essi, quando l’obbligo ricade su diverse persone:
- i chiamati all’eredità;
- gli eredi;
- i legatari;
- i rappresentanti legati degli eredi o dei legatari;
- gli immessi nel possesso temporaneo dei beni dell’assente;
- gli amministratori dell’eredità;
- i curatori dell’eredità giacente;
- gli esecutori testamentari;
- i trustee.
Non è necessario presentare la dichiarazione di successione quando l’eredità spetta al coniuge o ai parenti in linea retta del defunto, l’attivo ereditario non supera i 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali su immobili. La dichiarazione può essere omessa anche se tutti i beneficiari rinunciano all’eredità o, non essendo in possesso dei beni, chiedono la nomina di un curatore entro i termini previsti.
Voltura catastale
La voltura catastale, a differenza della dichiarazione di successione, è un atto tecnico-amministrativo e serve ad aggiornare i registri catastali, modificando l’intestazione degli immobili dal nome del defunto a quello degli eredi. In altre parole, con la voltura catastale l’immobile viene “trascritto” al nuovo proprietario anche dal punto di vista catastale, così da mantenere aggiornate le banche dati del Catasto e dell’Agenzia delle Entrate – Territorio.
In passato, la voltura catastale doveva essere fatta separatamente dalla dichiarazione di successione, mentre dall’1 gennaio 2025, viene eseguita automaticamente quando si presenta la dichiarazione di successione online, salvo diversa indicazione del contribuente e tranne i casi in cui non è possibile in via automatica.
Questo accade quando la successione è stata presentata in forma cartacea o se ci sono errori nella stessa, quando ci sono difformità catastali o intestazioni errate da correggere, in caso di usufrutto con diritto di accrescimento e quando le successioni coinvolgono più eredi.
Nella forma ordinaria, la voltura catastale per successione si deve presentare entro 30 giorni dalla registrazione della dichiarazione di successione presso uno degli Uffici Provinciali – Territorio dell’Agenzia competente, oppure tramite raccomandata o per via telematica utilizzando una PEC. In alternativa, si può utilizzare voltura catastale web, il nuovo servizio digitale dell’Agenzia delle Entrate.
Quanto tempo passa tra successione e voltura catastale?
Dopo aver spiegato la differenza tra questi due importanti adempimenti burocratici con cui fare i conti dopo la morte di una persona, vediamo ora quali sono i tempi della voltura catastale dopo la successione. Non vi è un’indicazione univoca, visto che dipende dal modo in cui viene presentata la dichiarazione di successione.
Quando l’invio avviene con la modalità telematica, la voltura catastale viene eseguita automaticamente subito dopo l’accettazione della successione e quindi i tempi si accorciano, visto che l’esito della stessa potrebbe arrivare già il giorno successivo o al massimo entro pochi giorni.
In caso di presentazione via PEC o in forma cartacea, si dilatano ulteriormente i tempi e tra la successione e la voltura catastale potrebbe trascorrere un lasso di tempo compreso tra 14 e oltre 30 giorni lavorativi, a seconda delle situazioni specifiche legate al carico di lavoro dell’ufficio e alla complessità del caso.
Quanto costa una voltura catastale per successione?
Quanto ai costi di una voltura catastale per successione, è bene sapere che ci sono delle voci fisse e altre variabili, a seconda che si decida o meno di rivolgersi a un professionista. I costi amministrativi sono divisi in due voci: 55 euro da versare come tributo speciale catastale per gli immobili ubicati nello stesso Comune, e 16 euro di imposta di bollo per ogni 4 pagine della domanda.
A queste voci si deve aggiungere l’onorario del professionista, qualora si decida di rivolgersi a un geometra, a un notaio o a un consulente per predisporre la pratica. I costi in questo caso non sono fissi e possono oscillare solitamente tra i 100 e i 300 euro, a seconda della complessità del caso.
Che accade senza la voltura catastale dopo un decesso?
La mancata voltura catastale in caso di decesso può avere conseguenze anche serie, sia dal punto di vista economico che pratico-amministrativo. Se non si presenta la voltura catastale entro i termini previsti, l’Agenzia delle Entrate può irrogare sanzioni tra 103 e 1.032 euro per ciascuna anno di ritardo, cui si aggiungono gli interessi di mora al tasso legale vigente.
Se non viene effettuata la voltura catastale, l’immobile rimane formalmente intestato al defunto e ciò comporta per gli eredi l’impossibilità a disporre dello stesso, per cui non si può vendere, né affittare, donare o ipotecare, cui si aggiungono problemi nella divisione ereditaria e nella gestione condominiale.
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