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Con l’obiettivo di rispettare quanto stabilito dalla sentenza 70/2015 della Corte costituzionale, il governo ha pensato a un rimborso quasi integrale per le più basse fra le pensioni coinvolte dal blocco-Monti e decrescente a mano a mano che l’assegno cresce, in base a una progressione che azzera l’arretrato quando il lordo mensile arriva a 3.200 euro al mese. Ma ecco le novità annunciate sui rimborsi delle pensioni.

I rimborsi dal 1° agosto 2015

Secondo quanto annunciato dallo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il 1° agosto 3,7 milioni di pensionati riceveranno un bonus una tantum a titolo di rimborso per il blocco della rivalutazione decisa dal governo Monti nel 2012. La copertura da 2,18 miliardi di euro arriva in gran parte dall’ormai celebre “tesoretto” di 1,6 miliardi. Chi percepisce una pensione di 1.700 euro lordi avrà diritto a un bonus da 750 euro, chi prende 2.200 euro lordi avrà 450 euro, chi percepisce 2.700 euro lordi avrà 278 euro. La media dei rimborsi è pari a 500 euro.

Rimborsi pensioni, gli esclusi

Gli esclusi da ogni restituzione sono 650mila pensionati, si tratta di coloro che hanno un assegno superiore a 3.200 euro lordi.

Nuova indicizzazione dal 2016

Per quanto riguarda le rivalutazioni che saranno erogate a partire dal 2016, chi guadagna 1.700 euro lordi di pensione avrà 180 euro di rivalutazione all’anno (15 euro al mese), per gli assegni da 2.200 euro lordi ci saranno 99 euro l’anno (8 euro al mese), per quelli da 2.700 ci saranno 60 euro all’anno (5 euro al mese).

Una nuova riforma nella legge di Stabilità

Nella prossima legge di Stabilità ci sarà un intervento sulle pensioni, in modo da lasciare più flessibilità in uscita e dare più spazio a chi vuole andare in pensione prima rinunciando a parte dell’assegno.

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