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Il lavoro si sa può diventare una vera e propria malattia per quei soggetti che tollerano male lo stress. Colleghi, ritmi e orari mettono a dura prova soprattutto i polacchi, in assoluto i più "stressati" d'Europa (55%), seguiti dai tedeschi (50%). Noi italiani ci piazziamo al terzo posto insieme ai francesi, con una percentuale di insofferenti pari al 44%.

Chi sembra affrontare con maggiore tranquillità il mondo del lavoro sono gli olandesi (35%) e gli svizzeri (38%). A metà classifica si trovano gli spagnoli (41%) e gli inglesi (43%).

Una ricerca condotta a livello europeo da Adp, società di consulenza a livello mondiale nel campo della gestione delle risorse umane, ha fatto sapere che lo stress relativo all’eccessivo lavoro minaccia il benessere della quasi totalità (91%) dei lavoratori dipendenti europei. Per il 44% degli oltre 11mila intervistati lo stress è un fattore costante nel ruolo che ricoprono, mentre il 47% afferma di soffrirne solo di tanto in tanto.

In Italia il 26,2% degli intervistati ha detto di patire lo stress da lavoro abbastanza spesso; mentre il 12,3% si è proclamato “molto” stressato. C'è poi un 5,3% degli intervistati che ha affermato di aver messo in conto di cambiare addirittura lavoro.

In questo quadro, ciò che richiedono i dipendenti è nel 29% dei casi la possibilità di bilanciare meglio il rapporto vita/lavoro, nel 26% un lavoro flessibile e nel 24% dei casi un nuovo ruolo in breve tempo.

Per quanto riguarda il tradizionale orario d’ufficio 9-17, il 34% degli intervistati vorrebbe un mix tra orario flessibile e fisso, mentre il 33% vorrebbe adottare un modello di orario completamente flessibile. Percentuale che in Italia tocca il 39%, il livello più alto tra le otto nazioni prese in esame da Adp.

 

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