E’ entrato in vigore il decreto che rende operativo l’anticipo pensionistico volontario, grazie al quale è possibile uscire dal lavoro a partire dai 63 anni di età. Mancano però gli accordi quadro con le banche e le assicurazioni e quindi i primi assegni partiranno dal 2018.
L’Ape volontaria è in vigore, ma i tempi tecnici per rendere operativa la misura non consentono di ricevere l’anticipo pensionistico entro il 2017. Devono ancora essere firmati gli accordi quadro con le banche e le assicurazioni per fissare le condizioni del prestito pensionistico e l’Inps, una volta ricevuto il via libera dal Ministero del Lavoro, dovrà emanare un’apposita circolare con le istruzioni per richiedere l’Ape e per la liquidazione del prestito, prima di attivare i servizi online sull’anticipo pensionistico. Non appena saranno attivati i servizi online, l’istituto avrà 60 giorni per rispondere alle richieste dei lavoratori.
Si ricorda che chi ha i requisiti per l’anticipo pensionistico volontario precedentemente al 1° maggio 2017 ha diritto agli arretrati a partire da questa data, se richiederà l’anticipo entro 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto, quindi dal 18 ottobre 2017. Ma bisogna rammentare che più sono alte le somme anticipate, più risulteranno elevate le rate da restituire.
L’Ape volontaria consente al lavoratore di ricevere un assegno, a partire dai 63 anni di età, se possiede almeno 20 anni di contributi, sino alla data di maturazione della pensione di vecchiaia. Attualmente l’età per la pensione di vecchiaia è pari a 66 anni e 7 mesi, l’anticipo massimo possibile è dunque pari a 3 anni e 7 mesi.
La prestazione è ottenuta grazie a un prestito bancario, che deve essere restituito in 20 anni, una volta perfezionati i requisiti per la pensione. L’anticipo minimo da richiedere deve essere pari a 6 mesi e la futura pensione, al netto della ritenuta Ape, non deve essere inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo (circa 702 euro).
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