
Importanti novità in arrivo con il decreto Coesione per il pacchetto di incentivi per l’assunzione delle donne svantaggiate. Scopriamo cosa cambia per il bonus assunzioni donne a partire da settembre 2024 (la misura resterà in vigore fino al 31 dicembre 2025), dai requisiti alle agevolazioni previste dallo sgravio contributivo.
Le novità del decreto Coesione
Nel dettaglio, il decreto Coesione stabilisce l’esonero totale dal versamento dei contributi pagati dalle imprese, seppur entro il limite mensile massimo di 650 euro, per una durata complessiva di 24 mesi. Dalla soglia mensile, è bene sottolineare, non vengono però conteggiati premi ulteriori o contributi INAIL.
Condizione fondamentale è che il contratto sia a tempo indeterminato, sono escluse dall’esonero contributivo, infatti, forme diverse come l’apprendistato, lo stage, i tirocini o il tempo determinato. Nel testo del decreto, inoltre, si legge che l’assunzione deve interessare donne che rientrano in determinate condizioni di svantaggio.
I requisiti per il bonus assunzione donne
Non sono previsti requisiti anagrafici per beneficiare del bonus assunzioni donne 2024. I requisiti, invece, riguardano le condizioni delle lavoratrici. Possono beneficiare degli incentivi per le nuove assunzione:
- donne, ovunque residenti, che non hanno un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi;
- donne residenti nella Zes Unica per il Sud, che non hanno un impego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
- donne, ovunque residenti, che si trovano ad operare in un settore lavorativo in cui vi è un tasso di disparità occupazione elevato a confronto con gli uomini, almeno del 25%.
Altri requisiti, poi, riguardano le aziende stesse. Le assunzioni agevolate, infatti, devono aumentare la forza lavoro netta. Una condizione che si stabilisce calcolando la differenza dei lavoratori occupati ogni mese con la media di quelli occupati durante l’anno precedente. A tal proposito, non sono agevolabili le assunzioni di nuove dipendenti che sostituiscono dipendenti licenziati, in malattia o entrati in pensione.
Sono agevolabili, invece, le assunzioni a tempo indeterminato tramite contratto part time. Tuttavia, l’agevolazione viene riproporzionata in base alle ore effettive accordate in fase contrattuale rispetto ad un normale accordo full time.
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