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Come ormai ci si attendeva da settimane, il presidente della banca centrale europea ha annunciato l’aumento dei tassi d’interesse, che passano così dall’1 al 1,25%. Che effetto ci sarà sui mutui esistenti? e su quelli futuri? da questi fattori dipendono le compravendite e l’andamento dei prezzi delle case. Noi di idealista abbiamo raccolto le voci di alcuni esperti, per capire cosa succederà al mercato immobiliare, e abbiamo analizzato le parole del presidente della bce per capire se i tassi aumenteranno ancora negli prossimi mesi

I tassi di interesse, infatti, determinano direttamente l’andamento dell’indice euribor, il riferimento principale per i mutui a tasso variabile. Ma da essi dipende anche l’indice euriirs, ossia quello su cui si calcolano i mutui a tasso fisso

Questa la serie storica del costo del denaro

Costo del denaro all'1,25%: scommesse su cosa succederà (grafico)
L'aumento dei tassi di interesse da parte di trichet era ampiamente attesa dal mercato dopo che lo stesso presidente della bce aveva messo in guardia contro l'inflazione, nella scorsa conferenza stampa subito dopo la riunione dell'organizzazione a marzo. Questo movimento del costo del denaro apre la porta a maggiori rialzi dei tassi di interesse, già che la bce non ha mai aumentato i tassi da un minimo per poi rettificare nel movimento successivo. Nonostante questo, però, gli esperti si aspettano rialzi ad intervalli ricordano che il livello attuale degli interessi continua ad essere storicamente basso

La bce anticipa così la federali reserve (fed), la banca d'inghilterra, e la banca del giappone, come primo organismo ad aumentare il costo del denaro dopo gli ultimi anni di politica di espansione. Ma non è la prima banca che lo fa, l'hanno preceduta la cina, l'india, la polonia, e la svezia

Maggiori aumenti in vista?

Nella conferenza stampa successiva alla decisione, trichet ha segnalato che l'organismo continuerà a monitorare i rischi dell'inflazione "da molto vicino", affinchè non ci siano problemi a medio termine e che la politica monetaria si mantenga "accomodante". Questo termine è quello che indica che trichet continuerà ad aumentare i tassi, anche se ha lasciato intendere che non sarà nella prossima riunione di maggio

Ormai il linguaggio di trichet è stato studiato a sufficienza dagli analisti che l'anno "ridotto" in tabella. A seconda dell'espressione usata, infatti, è legata alla successiva mossa del presidente della bce. Ad esempio nella conferenza stampa del 7 aprile ha usato l'espressione: "very close monitoring" utilizzata da trichet in tutte le occasioni in cui non aumentò i tassi al mese successivo. Ecco la tabella "linguistica"

Costo del denaro all'1,25%: scommesse su cosa succederà (grafico)

Gli investitori stimano che l'organismo alzerà due volte di più i tassi nella zona euro quest'anno, fino all'1,75%, perchè l'inflazione sta crescendo e l'economia tedesca anche

Il rischio è che i maggiori costi creditizi aumentino il valore dell'euro e peggiorino la crisi dei debiti sovrani della zona euro, che ieri stesso ha mietuto un'altra vittima con la richiesta d'aiuto del portogallo

Leggi le nostre interviste per sapere cosa succederà al mercato immobiliare:

- La discesa dei prezzi delle case comincia adesso

- Nonostante la decisione della bce, il variabile resta vincente sul fisso

- Le banche approfitteranno degli aumenti

 

 

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4 Commenti:

8 Aprile 2011, 14:13

Come sempre accade, i commenti si dividono tra chi intenderebbe acquistare e lamenta prezzi alti e chi vorrebbe vendere e parla di difficoltà. da operatore del settore, non posso che dare ragione ad entrambi. Purtroppo grazie a tanti pseudo guru, sono state immesse notizie che non trovano riscontro sul mercato. Sì, che piaccia o meno, è sempre il mercato a decidere.
L'attuale situazione di stallo è data dal convincimento, a mio avveso errato, che vi sarà una drastica discesa dei prezzi.
In realtà ci sono pochi soldi in giro e spesso l'affermazione "è troppo cara" è solo frutto della parabola della volpe e l'uva.
Compra chi può farlo e gli altri sono lì alla finestra a guardare.
È finita l'epoca nella quale chiunque comprava casa, oggi ci vogliono i soldi, quelli veri e non sono in molti ad averli.
La situazione italiana ci dice che oltre l'80% è proprietario della prima casa e questo già limita la domanda.
Il mattone resta, anche in asenza, ritengo temporanea, della rivalutazione del cespite, un ottimo investimento e non sarà certo il rialzo dello 0,25% della bce a cambiare le cose.
L'inflazione sta salendo ed i rendimenti dei titoli di stato, per quanto al rialzo, restano ridicoli. L'unica alternativa è il mercato obbligazionario che però, è interessante solo con investimenti di medio-lungo termine.
Chi non ha i soldi per comprare sarebbe meglio che smettesse di cercare casa, così come sarebbe meglio che i vari guru smettessero di giocare con i soldi degli altri.
Chi davvero vuol comprare compra, chi cerca l'affarone, speculando sulla crisi e vuol fare il furbo può sempre sperare di troivare l'impiccato di turno ma, è un'eccezione e non è il mercato.
Io ho voluto fare un esperimento. Ho forzatamente abbassato i prezzi di alcuni immobili ma, come pensavo, il commento della parte acquirente resta sempre: "il prezzo è alto". È mio convincimento che non sia il prezzo ad essere alto, quanto la circostanza, l'idea di volere sempre strappare sconti e/o ribassi al limite della decenza e ciò grazie ad un'informazione spessoi drogata e falsa.

11 Aprile 2011, 11:33

In reply to by giuseppe (not verified)

Sono relativamente d'accordo con Giuseppe, anche se, dato che la mia esperienza è vista dal lato del compratore e non del venditore, temo che questa informazione falsata abbia dei riscontri negativi anche dal punto di vista del venditore.
Nello specifico della mia esperienza, ho cercato casa con la reale intenzione di acquistare per oltre un anno (2009/2010). Spesso i venditori sono stati ingannati dall'idea che la loro casa venga sottovalutata da acquirenti che cercano l'affare e quindi si incontrano persone che realmente esagerano e non trattano (credo che anche le supervalutazioni delle agenzie immobiliari per prendere l'esclusiva sulla vendita non aiutino affatto). Nei primi mesi della mia ricerca non provavo neanche a fare offerte, anche perchè a mio parere i prezzi richiesti erano davvero troppo alti. Poi ho incominciato a fare offerte con 40/50 mila euro in meno del richiesto... sistematicamente venivano bocciate perchè ritenute troppo basse (cosa che tutt'ora non credo!).
Ho acquistato una casa a luglio dell'anno scorso al prezzo che ritengo consono (non si trattava di un "impiccato", ma un medico che vendeva una seconda casa che non intendeva più affittare); un appartamento a Torino in una casa del '70 da ristrutturare. Ora abito nella nuova casa e spesso mi capita di vedere gli annunci delle case che sono andata a vedere, ancora in vendita!!
Ieri mi è capitato di vedere un annuncio di una casa per cui l'anno scorso avevo offerto 215000 euro, ora in vendita al prezzo base di 210000 (in un anno hanno ribassato il prezzo di 70.000 euro ed ancora non vendono - ci sarà un motivo?!).
Forse se anche chi vende provasse a pensare a quanto sarebbe disposto a spendere per la propria casa, oggettivamente e non cercando di speculare, il mercato sarebbe più veritiero.
Per la mia piccola esperienza posso dire che quando il prezzo è in linea con il valore effettivo della casa (posizione, metratura, piano...) si vende abbastanza rapidamente, altrimenti si perde tempo fino a che il venditore comprende di aver chiesto troppo e ridimensiona la sua richiesta (o fino a che trova l'affarone del pollo di turno che non si è informato del prezzo di mercato effettivo della zona in cui sta acquistando, ma credo che questo sia molto difficile dato che immagino che anche gli altri come me non acquistino una casa al mese)... allo stesso modo, se l'acquirente desidera tutto a poco prezzo (a volte la limatura di prezzo è data da piccoli compromessi da accettare, tipo un bagno senza finestra o una cameretta più piccola del previsto, l'esposizione non proprio come si desidera o la mancanza di un box auto...) rischia di aspettare un affarone che potrebbe non arrivare mai!
È tutta una questione di priorità :-)

11 Aprile 2011, 19:00

In reply to by Stefania (not verified)

Certamente accade anche ciò che racconti. Ha veduto una casa per la quale aveviformulata un'offerta ad un prezzo inferiore a quello da te offerto. Accade spesso. I venditori spesso, a prescindere dal parere degli ai, preferiscono "provare" ad ottenere un valore più alto. Se accade che nei primi mesi dell'incarico gli viene presentata un'offerta ribassista, la rifiutino sdegnosamente, salvo poi pentirsene al verificarsi di mancate altre offerte al rialzo. Mi capita spesso di vedermi rifiutate proposta e, a distanza di poco, ricevere la famosa telefonata: non si potrebbe ricontattare quel signore che 5 mesi fa......????
Troppo comodo!
Come sempre non ci sono regole precise ed il prezzo è considerato più o meno confruo sulla base di considerazioni personali della parte acquirente, non sempre di natura tecnica.
L'aspetto emozionale, soprattutto per le prime case, è a mio avviso, ancora determinante.

14 Aprile 2011, 17:42

Penso che questo aumento finirà per rallentare ulteriormente la ripresa, da tutti giudicata piuttosto modesta. Allora mi domando, se è vero che l'attuale inflazione è spinta dal crescente prezzo del petrolio, non sarebbe stato più proficuo imporre (per tutta Europa) una congrua riduzione delle tasse sui carburanti.

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