Diminuiscono i tassi applicati ai finanziamenti per l'acquisto della casa, ma sono ancora lontani da quelli esistenti nel resto di eurolandia. Secondo l'analisi dell'osservatorio di adusbef e federconsumatori per un mutuo di 100mila euro a 30 anni il mutuatario italiano paga una rata mensile di 83euro più cara
L'osservatorio adusbef ha sottolineato il fatto che i cittadini restano costretti "a passare sotto le forche caudine degli elevatissimi tassi di interesse quando riescono a superare la corsa ad ostacoli di un mutuo o di un prestito"
Secondo quanto rilevato, i tassi applicati in Italia sui mutui a ottobre erano pari al 4,77% e a novembre pari al 4,73%; mentre i tassi applicati sui prestiti a ottobre erano pari al 7,55% e a novembre pari al 7,45%. I tassi applicati sui mutui nell'area euro, invece, a ottobre erano pari a 3,27% e a novembre pari a 3,29%; mentre i tassi applicati sui prestiti - sempre nell'area euro - a ottobre erano pari a 6,04% e a novembre pari a 6,05%
Il differenziale tra i tassi di mutui e prestiti offerti in Italia e nell'eurozona ha subito un calo dai 150 punti base di ottobre ai 144 punti di novembre per quanto riguarda i mutui e dai 151 punti base di ottobre ai 140 punti di novembre per quanto riguarda i prestiti
L'osservatorio adusbef ha poi calcolato la ripercussione di questo differenziale sull'entità delle rate. Ipotizzando un mutuo da 100mila euro a 30 anni, il mutuatario italiano deve pagare una rata mensile di 83 euro più alta del mutuatario dell'eurozona. E a conclusione del mutuo trentennale avrà pagato 29.880 euro in più di un cittadino dell'area euro
Ipotizzando, invece, un mutuo da 100mila euro a 20 anni, a conclusione del mutuo il mutuatario italiano avrà pagato 18.240 euro in più di un cittadino dell'area euro. Un gap che l'adusbef ha definito inaccettabile
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