Il TFR è una prestazione economica che il lavoratore percepisce alla fine del rapporto di lavoro, indipendentemente dalla natura della risoluzione del contratto. La retribuzione differita del TFR matura di anno in anno e, talvolta, può anche essere richiesta in anticipo dal dipendente. Cerchiamo di capire come si calcola il TFR, com’è tassato e come disporne.
TFR: cos’è e come funziona
Il trattamento di fine rapporto (TFR), è una somma di denaro che viene percepita dal lavoratore all’atto di cessazione del rapporto di lavoro. Hanno diritto alla corresponsione del TFR tutti i lavoratori, indipendentemente dalle motivazioni della risoluzione del rapporto lavorativo. Dunque, è se ne ha diritto anche in caso di licenziamento, dimissioni o raggiungimento dell’età pensionabile.
Quando viene pagato il TFR? In genere, il trattamento viene versato assieme all’ultima busta paga. In altri casi, può anche essere versato entro i 30-45 giorni successivi al termine del rapporto di lavoro. In casi particolari, inoltre, è possibile ottenere il TFR in anticipo.
Differentemente dai lavoratori privati, le tempistiche per il TFR dei dipendenti pubblici sono diverse e spesso più lunghe, dal momento che dipendono spesso dalle motivazioni della fine del rapporto. I tempi per il pagamento possono andare dai 105 giorni dal termine del rapporto fino a 24 mesi.
Come si calcola il TFR in base al proprio stipendio?
Per effettuare il calcolo del TFR per i dipendenti privati è necessario sommare per ogni anno di lavoro una quota pari all’importo della retribuzione e dividere la somma ottenuta per 13,5. L’importo ottenuto da tale operazione è poi rivalutato sulla base dell’inflazione registrata durante l’anno, utilizzando una rivalutazione standard del 75% rispetto all’andamento dell’Indice dei prezzi al consumo rilevato dall’ISTAT. Una volta effettuata la rivalutazione, è necessario aggiungere un tasso fisso dell’1,5%, il che permette di conoscere l’effettivo importo dovuto al lavoratore come TFR.
Il TFR per i dipendenti pubblici segue una modalità di calcolo leggermente diversa rispetto al computo del trattamento per i dipendenti privati. Per gli impiegati pubblici l’importo dovuto viene calcolato considerando una quota del 6,91% sulla base della retribuzione annuale, tenendo conto delle rivalutazioni. L’importo dovuto a questa categoria di lavoratori dipendenti, al momento del calcolo del TFR, viene ridotto nei casi di anno frazionato. La quota viene ridotta proporzionalmente e viene considerato come mese intero un periodo di tempo uguale o superiore a 15 giorni.
Si può richiedere il TFR in anticipo?
Il codice civile ammette la possibilità per il dipendente di richiedere l’importo del TFR in anticipo. Per far sì che il dipendente ottenga l’anticipazione dell’importo dovuto alla fine del rapporto, è necessario soddisfare i requisiti per il TFR dell’art. 2120, ovvero:
- il dipendente deve aver maturato almeno 8 anni di servizio presso il medesimo datore di lavoro;
- il dipendente può ottenere l’anticipo una sola volta nel corso dell’intero rapporto;
- il dipendente che ne fa richiesta, può ottenere a titolo di TFR solo il 70% dell’importo normalmente dovuto alla fine del rapporto alla data della richiesta e può essere ottenuta solo dal 10% degli aventi titoli o comunque da non più del 4% del totale dei dipendenti.
Inoltre, è fondamentale portare al datore di lavoro la prova della necessità imminente di ottenere il TFR prima del dovuto. Le motivazioni ammesse sono:
- acquisto della prima casa: è possibile ottenere la somma di denaro relativa al TFR per la prima casa. Si desume, in questi casi, che l’importo sia fondamentale al fine di acquistare l’abitazione per sé o per i propri figli;
- spese sanitarie: l’anticipo può essere ottenuto per permettere al dipendente di sostenere spese sanitarie e interventi straordinari riconosciuti dalle strutture pubbliche;
- congedi parentali o periodi di formazione del dipendente.
Stando a quanto detto, ottenere l’anticipazione del TFR secondo l’art. 2120 non è semplice e non ammette in nessun modo la possibilità di usufruire della somma di denaro per futili motivi.
La tassazione del TFR
Quando si parla di TFR, la tassazione è detta separata. Questo significa che è necessario sottrarre le imposte obbligatorie per legge dal valore lordo del trattamento di fine rapporto. Per il TFR la tassazione è dunque del 17% e si applica alla somma di rivalutazione.
La restante parte viene tassata sulla base delle decisioni assunte dal dipendente su come poter disporre del TFR, ovvero lasciarlo in azienda o investirlo in un fondo pensione. Nel primo caso, ovvero quando il TFR viene lasciato in azienda, l’imposta applicabile è individuata sull’importo totale dei TFR maturati per ogni anno di lavoro, del reddito e dell’aliquota media. Nel secondo caso, ovvero la scelta del fondo pensione, la tassazione del TFR può avvenire per un massimo del 15% con la possibilità di dedurre ogni anno un determinato importo dai contributi versati.
Infine, nel caso di TFR prima della cessazione del rapporto, le aliquote vengono applicate in maniera diversa a seconda che si tratti dell’anticipazione del TFR per la prima casa, per spese mediche o per altre necessità del dipendente che giustificano tale richiesta.
Come funziona il TFR quando ti licenzi?
Anche in caso di licenziamento, il dipendente ha diritto alla liquidazione del TFR. Il trattamento di fine rapporto in caso di licenziamento o di presentazione di lettera di dimissioni non comporta una modifica delle tempistiche di erogazione, le quali differiscono in base alla tipologia di lavoro dipendente (pubblico o privato).
Come viene pagato il TFR ai dipendenti privati?
I dipendenti privati, entro sei mesi dall’assunzione, possono decidere se lasciare il TFR in azienda o se disporre della somma in un fondo pensione.
Quanto è il mio TFR?
Il TFR viene calcolato sommando ad ogni anno di lavoro una quota pari all’importo della retribuzione divisa per il coefficiente 13,5. L’importo accumulato progressivamente viene poi rivalutato con un tasso fisso dell’1,5%, sommato al 75% dell’aumento percentuale dell’inflazione rilevata. Per gli impiegati pubblici il calcolo del TFR avviene considerando una quota del 6,91% della retribuzione annuale, tenendo conto delle rivalutazioni.
Che cos'è il TFR in busta paga?
Dal 2018 non è più possibile ottenere il TFR in busta paga. Tuttavia, il dipendente può disporre dell’importo lasciandolo in azienda o investendolo in un fondo pensione.
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