Il governo cinese starebbe valutando l’introduzione di nuove tassazioni sul modello statunitense con l’obiettivo di frenare le attività speculative che da tempo spingono verso l’alto il prezzo delle abitazioni. Lo rende noto il Wall Street Journal
Superata la fase del rallentamento che aveva caratterizzato i mesi peggiori della crisi globale, la Cina ha ripreso la sua grande corsa trascinata dalla grande espansione del settore delle costruzioni. Le fortune degli impresari e degli immobiliaristi, tuttavia, portano con sé gravi effetti collaterali come l’impennata dei prezzi delle abitazioni e la crescita del valore delle materie prime impiegate, oltre ad esporre i mercati internazionali ad effetti già visti con la crisi dei mutui negli usa
L’introduzione di nuove imposte sulle transazioni nel comparto delle abitazioni di lusso o, più semplicemente, sul valore patrimoniale delle case come avviene negli Usa, potrebbe disincentivare gli operatori tuttora impegnati a mantenere i prezzi alti per massimizzare i profitti
Il costo del mattone a Shanghai e Pechino è raddoppiato in meno di 4 anni mentre le vendite nel settore sono cresciute del 75,5% nel solo 2009. A marzo il prezzo medio delle abitazioni cinesi è aumentato dell’11,7% segnando l’accelerazione più forte dal 2005, l’anno della prima pubblicazione dei dati da parte del governo.
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