Un'analisi del portale immobiliare Immoscout24 evidenzia che l'offerta di case in affitto è diminuita del 25% in un anno
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Berlino, il tetto all'affitto riduce l'offerta del 25% a luglio
Berlino GTRES

L'offerta di appartamenti in affitto a Berlino è diminuita del 25% in un anno. E ciò può essere dovuto, in larga misura, al cosiddetto "rent cap" approvato dal governo della città-stato che ha congelato gli affitti. La legge, molto discussa, è attualmente all'esame della Corte costituzionale tedesca.

Un'analisi del portale immobiliare Immoscout24 per la rivista economica Wirtschaftswoche sottolinea che, tra luglio dello scorso anno - da quando è stato applicato il congelamento degli affitti - e lo stesso mese di quest'anno l'offerta di case in affitto su sito web si è notevolmente ridotta, del 25% per la precisione. L'offerta di abitazioni in locazione costruite prima del 2014 - che risente di questa legge - è crollata del 47,4%, mentre per quelle costruite successivamente è aumentata del 24,4% (in totale l'offerta di appartamenti è diminuita del 25%). Inoltre, il numero di appartamenti prima del 2014 che sono stati messi in vendita è aumentato del 38,8%.

Visti i dati di questo studio, sembra che il "rent cap" - una misura senza equivalenti in Germania - giochi un ruolo importante in questi cambiamenti, sostiene Wirtschaftswoche, perché movimenti simili non sono stati registrati in altre città del Paese. Nelle altre sei grandi città tedesche l'offerta di appartamenti in affitto è infatti aumentata nei dodici mesi fino allo scorso luglio. Ad Amburgo, Düsseldorf, Francoforte, Colonia, Monaco e Stoccarda, il numero di case in affitto è aumentato in media del 33,4%. Il numero di case in vendita, nel frattempo, è diminuito in media del 5,9% in queste città. In trend opposto.

Da questo febbraio gli affitti sono congelati in circa 1,5 milioni di appartamenti a Berlino. Solo a partire dal 2022 i proprietari potranno aumentare gli affitti fino a un massimo dell'1,3% all'anno. Il controverso provvedimento, promosso dalla sinistra che governa la città-stato, mira a fermare l'aumento degli affitti nella città, diventato il grande problema sociale della capitale, che conta quasi quattro milioni di abitanti. L'attrattiva di Berlino, i suoi prezzi relativamente bassi e la buona situazione economica - fino all'arrivo della crisi causata dall'emergenza coronavirus - hanno spinto fortemente i prezzi sul mercato immobiliare negli ultimi anni. Secondo alcuni studi, nell'ultimo decennio, gli affitti sono raddoppiati.

Il "rent cap" è diventato oggetto di controversia. La legge è attualmente all'esame della Corte costituzionale, per aver violato il diritto dei proprietari di decidere i prezzi e perché la legge sugli affitti è sotto giurisdizione federale e gli stati federali non possono regolarla da soli. La decisione, che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi, è attesa con impazienza su tutto il territorio nazionale. Ma soprattutto a Berlino.

Nella capitale tedesca la situazione del mercato immobiliare è diventata ancora più complicata. Molte case in affitto sono offerte con due prezzi e in molti contratti vengono lasciati entrambi: quello ufficiale "congelato" e quello voluto dal proprietario, applicabile nel caso in cui la Corte costituzionale finisse per dichiarare illegale il tetto all'affitto del governo regionale. Uno studio dell'Istituto F+B ha rilevato che in alcuni quartieri della capitale il secondo è quasi il doppio del primo. Nel caso di un appartamento di 72 mq con due camere da letto, indicato dal quotidiano Süddeutsche Zeitung, il contratto prevede che l'affitto potrebbe passare da 528,52 euro al mese a 1.148,96 euro al mese.

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