Il piano per tagliare la spesa pubblica, migliorare l'efficienza degli edifici statali e riorganizzare i dipendenti pubblici in Gran Bretagna
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Londra
GTRES

L'annuncio è stato dato dal nuovo segretario di Stato per le imprese, l'energia e la strategia industriale, Jacob Rees-Mogg, parlando di una nuova strategia sulla proprietà del governo. Alla vendita di edifici pubblici per un totale di 1,5 miliardi di sterline andrebbe ad aggiungersi un investimento di 500 milioni di sterline, circa 555 milioni di euro, per migliorare l'efficienza energetica e negoziare nuove locazioni più convenienti.

"Tutte le spese per le proprietà del governo devono essere giustificate. Stiamo tagliando i costi della proprietà pubblica per poter restituire i soldi al contribuente", ha sottolineato il ministro britannico. Questa nuova strategia non specifica quali edifici pubblici verranno messi in vendita.

L'operazione che sembra rilevante rappresenta tuttavia solo l'1% di tutto il patrimonio del governo britannico, che ha un valore di 150 miliardi di sterline (166.200 milioni di euro) e copre 150.000 milioni di metri quadrati. I diversi ministeri hanno venduto immobili tra il 2015 e il 2020 per circa 5.000 milioni di sterline, 5.542 milioni di euro.

Fino a poco tempo fa, Rees-Mogg era uno dei politici che sosteneva il ritorno al lavoro in ufficio dopo lo stop alle restrizioni decise con il diffondersi del coronavirus e non era d'accordo con il mantenimento dello smart working. Il documento pubblicato non fa riferimento all'aumento del lavoro da casa, ma sottolinea la necessità di una maggiore efficienza a Whitehall, l'area di Londra dove hanno sede numerosi Ministeri e uffici statali.

"È importante che ogni proprietà detenuta dal governo sia efficiente, funzionale e ben utilizzata", ha sottolineato nel suo intervento.

Troppi dipendenti mal distribuiti e mercato degli uffici in crisi

Rees-Mogg ha dichiarato al Sunday Telegraph che la vendita di proprietà del governo riflette il fatto che i contribuenti non dovrebbero pagare per "edifici semivuoti", aggiungendo che gli uffici nel centro di Londra, i più costosi del Regno Unito, sono stati sottoutilizzati.

Secondo gli analisti di Remit Consulting, i livelli medi di occupazione nel Regno Unito sono diminuiti di circa il 60% prima della pandemia dal 30% di oggi.

Questo progetto avviene sullo sfondo del tentativo di tagliare i dipendenti pubblici, che è cresciuto rapidamente negli ultimi anni per affrontare le sfide della Brexit e della pandemia.

L'attuale governo sta anche cercando di invertire la tendenza delle successive amministrazioni conservatrici volta a centralizzare i servizi pubblici a Londra. Tra il 2010 e il 2021 i dipendenti pubblici nella capitale sono aumentati di 15.401, mentre sono diminuiti di oltre 58.000 nelle altre regioni. Una tendenza che è proseguita nonostante l'avvio nel 2018 del programma "Places for Growth", volto a trasferire 22.000 dipendenti pubblici fuori Londra entro il 2030. Rees-Mogg ha evidenziato che negli ultimi mesi c'è stato un trasferimento di 7.000 posizioni, di cui 500 in Leeds e 250 a Sheffield.

Inoltre, il governo affronta questa campagna in un momento delicato per il mercato degli uffici di Londra, dove l'aumento dei tassi di interesse riduce l'appetito degli investitori, mentre le aziende si adattano ai nuovi modelli di uffici flessibili e al sistema ibrido.

La quantità di spazi per uffici disponibili in affitto a Londra è aumentata di oltre il 50% dall'inizio della pandemia, al di sopra del livello raggiunto durante la crisi finanziaria del 2008-2009, secondo il fornitore di dati immobiliari CoStar.
 

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