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Antonio Costa, primo ministro del Portogallo
Antonio Costa, primo ministro del Portogallo GTRES

Il primo ministro portoghese Antonio Costa porrà fine alla concessione dei visti d’oro agli stranieri, nonostante le richieste del settore immobiliare di apportare solamente modifiche al programma. Costa ha annunciato che questo regime di permessi di soggiorno per stranieri (autorização de residência a estrangeiros - Ari) cesserà di essere in vigore, secondo le sue parole, "con l’obiettivo di porre fine alla speculazione immobiliare”. Il capogruppo del governo socialista, a maggioranza assoluta, ha chiarito in una conferenza stampa al Palazzo Nazionale Ajuda, a Lisbona, che in gioco c’è la fine della “concessione dei nuovi visti d’oro”.

Per le licenze esistenti sarà mantenuto un rinnovo limitato, soggetto a determinate condizioni. “Per quanto riguarda i visti d’oro già concessi, (...) ci sarà spazio per il rinnovo solo se gli investimenti immobiliari saranno effettuati nella propria e permanente abitazione o per discendenti, ovvero se si garantisce che l’immobile sarà posto sul mercato degli affitti per molto tempo”, ha spiegato Antonio Costa.

Lo scorso novembre, Costa aveva detto che avrebbe posto fine ai visti d’oro e ha chiesto a un gruppo di lavoro interministeriale di studiare la questione.

Un anno fa i visti d’oro erano già più limitati

La decisione del governo di porre fine quasi definitivamente al programma dei visti d’oro - che ha contribuito a rilanciare l’economia del Paese e il settore immobiliare nell’ultimo decennio - arriva dopo che già lo scorso anno erano state applicate misure restrittive ai benefici del programma. Da gennaio 2022, infatti, la concessione Ari è stata consentita solo per l’acquisto di abitazioni al di fuori dei grandi centri urbani.

Da allora, gli acquisti di case hanno continuato a beneficiare del visto di soggiorno solo nei territori interni o nelle regioni autonome delle Azzorre e di Madeira, escludendo Lisbona e Porto, le zone tradizionalmente più attraenti per gli investitori stranieri.

Il programma dei visti d’oro è stato allettante perché, oltre a permettere di beneficiare delle interessanti condizioni del Paese, consente la circolazione all’interno dell’area Schengen e la possibilità di portare con sé la famiglia. Per ottenere il visto, il candidato doveva effettuare un investimento in Portogallo che soddisfaceva determinate condizioni, come ad esempio il trasferimento di capitale per un importo pari o superiore a 1,5 milioni di euro o l’acquisto di un immobile del valore di oltre mezzo milione di euro.

I dati Sef inviati all’agenzia di stampa Lusa riportano che, tra ottobre 2012 e gennaio 2023, il Portogallo ha concesso 11.628 visti d’oro, la maggior parte dei quali a cittadini di:

  • Cina (5.258)

  • Brasile (1.178);

  • Stati Uniti (558);

  • Turchia (547);

  • Sudafrica (508).

Secondo il Sed, nel campo dei visti d’oro, sono stati concessi 18.962 visti di soggiorno per ricongiungimento familiare, dati ai parenti di un titolare di permesso di soggiorno affinché possano vivere legalmente in Portogallo.

Sef afferma che in 10 anni sono stati investiti circa 6 miliardi di euro nell’acquisto di immobili, che hanno permesso a 10.668 stranieri di ottenere un permesso di soggiorno per investimento acquistando una casa.

Tra ottobre 2012 e gennaio di quest’anno, 938 stranieri hanno ottenuto un visto d’oro in Portogallo attraverso trasferimenti di denaro e 22 attraverso la creazione di posti di lavoro.

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