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Condono edilizio, adesso spuntano gli evasori fiscali

Per quelli che pensano che i furbetti in Italia siano solo i politici, ecco una notizia che dimostra come molti cittadini non siano da meno. Molti dei contribuenti che hanno aderito al maxi condono edilizio del 2002 hanno pagato la prima rata all'agenzia delle entrate e poi sono spariti nel nulla. Riassumendo: prima hanno costruito una casa senza permessi. Poi sono stati "perdonati", in cambio di una somma da versare per regolarizzare la casa. Quindi, pagata la prima rata, sono spariti. Adesso il fisco gli dà la caccia

Come hanno fatto? semplice, il governo di allora aveva permesso di versare la somma necessaria a condonare il proprio immobile in più rate. Ma, già col pagamento della prima, il condono era già effettivo. Quindi, ottenuto ciò che volevano, hanno pensato che le altre rate erano di troppo

È quanto riporta fiscoequo.it, il sito di lef, associazione per la legalità ed equità fiscale, secondo cui "il meccanismo previsto dal governo dell'epoca di garantire i benefici del condono anche con il versamento della sola prima rata si sta trasformando in un ulteriore regalo per gli evasori". Dei 4,6 miliardi, 2,95 miliardi sono relativi ad omessi versamenti e la parte residua di 1,65 miliardi per le altre forme di condono

Ad accendere i riflettori sugli esiti del condono è stata la corte dei conti che in una prima relazione presentata nel novembre del 2008 aveva certificato in 5,2 miliardi le somme non ancora versate rispetto ai 26 miliardi dichiarati dai condonati. La furbizia degli evasori è stata in un certo senso favorita dalla stessa normativa sul condono che aveva stabilito per gli importi superiori a 3.000 euro per le persone fisiche e 6.000 per le società, il solo versamento della prima rata per rendere valido il condono

Per facilitare la riscossione delle somme dovute è stato permesso al concessionario della riscossione di agire direttamente in via di espropriazione immobiliare per i debiti da condono iscritti a ruolo di importo superiore a 5.000 euro, senza dovere prima procedere all'iscrizione di ipoteca ed attendere ulteriori 6 mesi per l'esecuzione. Inoltre, per attingere notizie sulla situazione finanziaria del debitore, è stato consentito all'agente della riscossione, decorso inutilmente il termine di 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale di pagamento, di accedere ai dati relativi ai rapporti bancari del contribuente moroso

A fine gennaio 2010 il recupero delle somme riscosse con il condono si è fermato a 786 milioni di euro, portando le somme ancora dovute a 4,6 miliardi.

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17 Agosto 2010, 12:50

Come mai non si è condonati, coloro che lo chiesero nel 1995? anche dopo aver versato gli acconti di pagamento al comune e versato alla regione quanto da loro calcolato per il disagio ambientale.
Non si è messo al corrente gli interessati del 95, come mai? questo a Bari.

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