Nel secondo trimestre 2011 le condizioni del mercato immobiliare italiano si sono indebolite ulteriormente. Lo rivela l'inchiesta trimestrale sullo stato del mercato immobiliare in Italia condotta dalla banca d'Italia, tecnoborsa e l'agenzia del territorio. Al sondaggio hanno partecipato 1.464 agenti che nel fornire le informazioni sull'attività di compravendita e sui prezzi nel secondo trimestre del 2011 hanno parlato di un'ulteriore diminuzione dei prezzi
Nel secondo trimestre del 2011, infatti, la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi è cresciuta al 46,8% dal 44,2% della precedente indagine, a fronte di una sostanziale invarianza dell'incidenza, già trascurabile, di coloro che hanno indicato un aumento delle quotazioni
La quota di agenzie che nei mesi primaverili hanno venduto almeno un immobile è rimasta invariata, al 69,3%. Ad una diminuzione nelle regioni del nord si è contrapposto un aumento registrato nelle regioni del centro
Un numero minore di operatori, poi, giudica in aumento il numero di incarichi ancora da evadere, circa l'andamento dei nuovi incarichi, invece, sono aumentati gli agenti che li hanno visti aumentae è diminuito, passando a 12,1% da 20,8% , in connessione soprattutto con l'andamento osservato nelle zone non urbane
Cause: tra le cause della cessazione degli incarichi invece, gli operatori indicano la l’assenza di proposte di acquisto a fronte di richieste del venditore ritenute troppo elevate (65,5 per cento contro 64,2 nell’inchiesta di aprile;), attese di prezzo più favorevoli (21,9 per cento contro 20,8) e difficoltà nel reperimento del mutuo (51,9 per cento contro 49,6). Si è invece ridotta l’incidenza dei ritiri dovuti a proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore (52,0 per cento dei casi contro il 55,4 rilevato in aprile)
Il prezzo di vendita è rimasto sostanzialmente invariato, intorno al 12 per cento : alla flessione registrata nelle aree urbane (all’11,3 per cento, dal 12,0 nella precedente rilevazione) si è contrapposto un modesto aumento in quelle non urbane (al 12,6 per cento, dal 12,1). Si conferma appena superiore ai 7 mesi il tempo medio di completamento dell’incarico
La quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario è salita di 2 punti percentuali rispetto alla scorsa indagine, al 72,6 per cento. L’aumento ha riguardato tutte le aree geografiche del paese
Previsioni: peggiorato il rapporto tra chi vede il mercato in ripresa e chi in peggioramento. Per la prima volta il bilancio tra i due pareri è negativo, da un anno a questa parte (22,5% contro il 4%). Anche quello tra chi si attende nuovi incarichi e chi invece è pessimista a riguardo è negativo, mentre si è ampliato quello, già negativo, circa le attese sui prezzi (-41,1%m contro -31,7%)
La quota di agenti che riportano un peggioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale è aumentata al 34,8 per cento (dal 23,5 della rilevazione precedente. Il divario negativo fra giudizi favorevoli e sfavorevoli si è pertanto ampliato, portandosi a -27,8 punti percentuali, da -12,8 in aprile. Appare sempre più prudente, anche se ancora improntato all’ottimismo, il quadro per i prossimi due anni: il saldo positivo tra le attese di miglioramento e peggioramento si è infatti ancora ridotto, di oltre 10 punti percentuali, portandosi a 18,3 punti
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