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L'idea è nata da Roma, londra e l'aia e ha trovato il sostegno di altri nove paesi europei. Ma non la firma di berlino nè di parigi. Si tratta della lettera firmata da 12 leader e indirizzata al consiglio europeo, al culmine della crisi per chiedere, senza troppi giri di parole in "un momento pericoloso con la disoccupazione che sale" di "rispondere all'appello dei nostri popoli per le riforme e di aiutare a ristabilire la loro fiducia nella capacità dell'europa di assicurare una crescita forte e sostenibile". Ma le parole chiave del discorso, secondo la nostra infografica, in realtà sono state altre: tra i termini "mercato" e "lavoro", vince il primo

Ecco l'immagine che svela, che apparenze a parte, il vero protagonista del discorso non è stato il lavoro, nè la disoccupazione, ma il mercato che, secondo il programma che analizza la ricorrenza del termine in un testo (in questo caso la lettera dei leader), la fa da padrone

Lettera dei leader europei: tra lavoro e mercato vince il mercato

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21 Febbraio 2012, 11:57

I lavoratori non contano nulla, sono solo dei codici fiscali da martoriare. Ciò che davvero conta è il PIL, lo spread, i titoli decennali. Il dio "banca" detta i comandamenti. Ciò che stanno facendo alla povera grecia dovrebbe farci tutti riflettere. Questo è nazismo allo stato puro. Ed i prossimi nella lista nera, siamo noi italiani. Svegliamoci (ma lo dubito fortemente...)!!

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