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Chi cerca casa in questo periodo sa di potersi trovare con immobili simili a prezzi anche molto diversi. Per non parlare poi di chi deve vendere, alle prese con criteri di valutazione incerti. L'assenza in Italia di un istituto di indiscutibile riferimento per i listini immobiliari delle varie città complica ulteriormente le cose in periodi di crisi come quello che stiamo vivendo

Intendiamoci, gli indicatori non mancano, ma come sottolinea un reportage de il sole 24 ore tra tanti centri studi, ciascuno ha i suoi limiti e nessuno può dire di essere completamente equilibrato su tutto il territorio nazionale

I più noti osservatori sono quelli elaborati da agenzia del territorio, scenari immobiliari, nomisma, fiaip, dalle borse delle camere di commercio locali, e quelli dei network come gabetti e tecnocasa

Tra quelli più recenti casa plus 24 cita anche quelli di siti come idealista E immobiliare.it.

Tuttavia, sottonlinea il reportage, l'Italia non è paragonabile agli usa, dove chiunque, pagando una quota, può consultare siti internet specializzati, come sono property shark (), first american  e integra realty resource

Secondo l'inchiesta "questi siti pubblicano l'intera storia di un immobile sul fronte compravendite immobiliari, ma non solo. Una raccolta di informazioni che in Italia dipende solo dal fai-da-te e dall'aiuto di un agente immobiliare"

Che fare dunque? siccome i prezzi effettivi degli atti di vendita non li registra nessun istituto nazionale, se si vive a Roma o Milano i dati delle camere di commercio immobiliari sono ritenute piuttosto attendibili. In generale conviene incrociare più fonti e verificare poi sul campo, magari tramite i portali immobiliari, cosa succede in una certa zona o persino strada per strada, partendo dal presupposto che ogni immobile è una storia a sé
 

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22 Commenti:

gloria
14 Settembre 2012, 14:44

In reply to by adriano (not verified)

Caro ai, sarà anche vero che tu sei un professionista vero, però nella mia esperienza ho incontrato solo ragazzotti cialtroni ignoranti come capre che sparavano cifre a caso, cercando di imbrogliare sia il venditore che l'acquirente... non è un caso che il mestiere di ai sia così poco stimato: in realtà fanno a gara per arraffare il mandato, illudendo i venditori con cifre surreali e tentando di truffare i potenziali acquirenti con discorsi pietosi sulla qualità di case chiaramente fatiscenti. Non c'è alcuna serietà nella maggioranza degli ai, soprattutto quelli dei franchising (sapete bene di chi parlo), e il tutto per la modica cifra del 4%+iva (per aver fatto che?)

16 Settembre 2012, 19:51

Fortuna che ci sono le agenzie immobiliari a mantenere un congruo valore delle case,altrimenti avremmo un mercato degli immobili paragonabile a quello delle patate e delle cipolle,fatto di persone ignoranti e opportuniste

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