Va bene dimezzarsi lo stipendio, ma perché rinunciare anche alla diaria? è questo che devono aver pensato i parlamentari eletti del movimento cinquestelle che con il beneplacito del capo carismatico, avrebbero detto sì alla retribuzione di 6000 euro (2500 più i 3500 di extra)
Secondo quanto pubblica la repubblica, in un incontro tenutosi il 5 aprile in un casale a Roma, alcuni parlamentari si sarebbero lamentati della necessità di restituire la parte di diaria non utilizzata, rendicontando ogni spesa - dai viaggi al caffé, in nome della massima trasparanza. Nella discussione sarebbe intervenuto grillo dando il suo placet alla diaria. Alla fine, quindi, 6000 euro non sono poi tanti, "l'importante è essere presenti in parlamento, fare il proprio lavoro onestamente e in modo trasparente. Io non ho mai eccepito sugli stipendi, ma solo sui vitalizi"
Ma dopo l'indiscrezione è arrivata anche la secca smentita del fondatore. Nel suo blog, infatti, Grillo ha affermato che "ogni candidato del movimento 5 stelle si è impegnato a rispettare il codice di comportamento che prevede 500 euro lordi per l'indennità parlamentare percepita. Il codice non è stato oggetto di discussione, dibattito o revisioni".
11 Commenti:
Ai tempi di lamalfa, il contenimento della spesa mi sembra fosse piu' severoe intelligente,controllando, molto le spese,alzandosi in parlamento, con il 35% di parlamentari,che contestavano,tutto il sistema democratico,ovvero il pci,pronto a scagliare anatemi marxisti, contro, il resto del parlameto.la malfaandava di persona a verificare, le spese di certi enti pubblici, anche noda ministro.oggi,per colmareil deficit,solo,2-3alternative, e solo aumentando le speseche portano aumento dei costi.l'economia al ministero,è arte sottile.
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