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E alla fine l'incontro è avvenuto. Dopo giorni di ambasciate e ambasciatori, silvio berlusconi e pier Luigi bersani si sono incontrati faccia a faccia in una sala della camera. E sebbene i vari portavoce non si stanchino di ripetere che "la linea del pd è un no a un governissimo pd-pdl", sembra che i due abbiano discusso del nodo quirinale e dei possibili successori di napolitano, da cui probabilmente dipenderà anche il futuro della legislatura

Per dare il suo appoggio ad un governo guidato dallo stesso bersani, il cavaliere vuole un riconoscimento del peso del suo partito. Qualcosa che si traduce in un presidente della repubblica espressione del centrodestra o un capo dello stato non ostile, ma accompagnato alla nascita di un governo con rappresentazione del pdl. Ed il primo tema ad essere toccato è stato proprio il nodo quirinale, vista la vicinanza delle elezioni del 18 ottobre, mentre il nodo governo è stato rimandato ad un prossimo incontro

Le comunicazioni ufficiali di entrambi i partiti hanno sottolineato che si è parlato della necessità di trovare un nome che sia il più condiviso possibile, di alto profilo e garante di unità. E alfano si è spinto anche più in là parlando di un nome "non ostile" al pdl. Per quanto riguarda i nomi berlusconi si sarebbe assicurato che non spunti un nome come quello di prodi, da sempre inviso al centrodestra, o di zagrebelsky. I più accreditati al momento sono giuliano amato, massimo d'alema, Pietro grasso e franco marini. Ma i due avrebbero parlato anche della possibilità di un quirinale rosa con due possibili candidati emma bonino e Paola severino

 

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