
L'impegno del governo sembra piuttosto chiaro: chi non ha pagato l'imu non deve pagare la tasi, la tassa sui servizi indivisibili. L'esecutivo sarebbe intenzionato a mettere nero su bianco questa sorta di "vincolo etico" che i comuni si troveranno a dover tenere presente
Gli enti potranno alzare le aliquote tasi da un minimo dello 0,1 fino a un massimo dello 0,8 per mille per permettere ai sindaci di introdurre le detrazioni, così come stabilito dalle nuove norme, ma dovranno anche rispettare questo vincolo specifico
Come evidenziato da Italia oggi, a quanto pare tale novità è contenuta in un decreto legge del governo pronto per andare sul tavolo del consiglio dei ministri. Intanto il sottosegretario all'economia pier Paolo baretta, parlando proprio delle nuove norme che consentiranno ai comuni di alzare le aliquote tasi, ha detto: "dobbiamo definire l'esatto calcolo e pensiamo sia meglio non inserire ulteriori emendamenti nel dl enti locali che ha già il suo iter avviato. Le modifiche tasi andranno nel primo provvedimento utile"
L'esecutivo, dunque, è al lavoro sulle modifiche alla tassa sui servizi indivisibili. A fine gennaio governo e anci hanno raggiunto un accordo finalizzato ad assicurare ai comuni la copertura dell'intero gettito garantito dall'imu nel 2013 anche nel 2014 con lo sblocco di circa 700 milioni di euro. Secondo i calcoli del ministero delle finanze, il mancato gettito dei comuni oscilla sui 625-630 milioni. Una volta definiti i conteggi, le nuove misure verranno inserite nel primo decreto utile all'esame del consiglio dei ministri
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