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I proprietari non hanno scelta, se vogliono vendere: devono fare un buon prezzo. Il web? Utile, ma bisogna fare attenzione. E la casa è diventata un bene di lusso, a causa della precarizzazione del lavoro e delle banche che concedono mutui col contagocce.non è certo una che le manda a dire, Laura Pasqui, da 12 anni titolare dell’omonima agenzia immobiliare a Bologna

Domanda. Qual è la situazione di mercato a Bologna e dintorni?
Risposta. È abbastanza buona: i nostri clienti tipo sono la famiglia con un bambino in più che vuole una casa più grande, o gli sposini trentenni in cerca della prima casa. Sono invece calate molto le seconde case, quelle usate dai proprietari per essere messe a reddito

D. Perché?
R. Perché l’economia è ferma, le aziende che vanno bene sono sempre meno, e anche sugli affitti non è più facile come una volta trovare studenti, perché le famiglie con la possibilità di mantenere un figlio all’università non sono più così frequenti come una volta. La casa, in Italia, ormai è un bene di lusso

D. In che senso?
R. Nel senso che tutti abbiamo davanti agli occhi: c’è la precarizzazione del lavoro, ci sono le banche che sono restie a concedere mutui, e ci sono i giovani che non possono comprare casa. Le buste paga si sono abbassate mentre il costo della vita è aumentato. È capitato più di una volta che una trattativa saltasse perché un cliente mi ha detto «Dobbiamo prendere una casa più piccola perché mia moglie è stata licenziata e con questo mutuo non ce la facciamo»

D. Sul fronte affitti qual è la situazione?
R. Sono comunque alti, perché i proprietari un po’ approfittano della temporaneità di molti lavoratori che vengono da fuori. Se un’azienda ha bisogno di una casa per un anno, la strapaga. Così come nel caso dell’impiegato di banca, che avendo un budget alto non pensa ai rincari. Ma il sistema si ripercuote sui residenti, che devono scontrarsi con un mercato pregiudicato da questa situazione.

D. Qual è il genere di immobile che si vende di più?
R. Io ho sempre trattato soprattutto immobili di prestigio in centro città, ma gli affari sono più difficili rispetto a qualche anno fa. Prima una bella casa si vendeva subito, a volte anche con un prezzo superiore alle aspettative, mentre ora deve avere buon prezzo, spesso al ribasso.

D. Insomma, il mercato del lusso soffre un po’.
R. Sì, a Bologna si è ridotto molto, e parliamo di case di un valore che resta sotto il milione di euro. Una volta questa cifra si superava anche, mentre oggi una trattativa per un bell’immobile si può chiudere a 750mila euro. Tuttavia il bolognese che ce l’ha, a quel prezzo non la vende

D. E qual è il tipo di mercato che funziona?
R. Quello medio, trilocali da 200-300mila euro in media, sui 400mila già i proprietari cominciano ad avere pretese, poi spesso non chiudono e si pentono di non aver venduto

D. Chi è il vostro acquirente tipo?
R. La coppia di 35enni appena sposata, o comunque chi è in cerca di una prima casa. Le trattative per la seconda casa sono rare,  sono diminuite molto da quando è diminuito il numero di persone con un lavoro stabile

D. Come avete affrontato questa fase di crisi?
R. Abbiamo proposto più volte l’affitto con riscatto, ma non funziona quasi mai. Un bolognese che vuole vendere lo fa perché ha bisogno di liquidità, e quindi non rischia di accollarsi un affitto che poi magari dura anni. Ho molta domanda di affitto con riscatto, ma non ho offerta

D. Internet ha cambiato il mondo e anche il vostro lavoro. Che rapporto ha con il web?
R. Non c’è dubbio che sia uno strumento utile, ma bisogna fare attenzione. Prendiamo quei privati che vogliono vendere da soli, e poi finiscono per tirarsi la zappa sui piedi. Non capiscono che il nostro è un mestiere, e bisogna saperlo fare. Pochi giorni fa, un mio potenziale cliente, per non pagare 5mila euro di agenzia ha venduto casa a 60mila euro in meno di quanto avrebbe preso con noi.  

Il problema è anche sugli affitti, perché fioccano i delinquenti con sedi all’estero che tramite annunci su internet intascano caparre per appartamenti finti e poi spariscono

D. Come immagina il 2014?
R. Meglio del 2013 perché i proprietari cominciano a capire l’aria che tira: bisogna fare dei buoni prezzi, e se si vuole vendere rinunciare a qualcosa.

Il 2012 era stato un anno da strapparsi i capelli, quindi non ci possiamo lamentare. Le vendite comunque non torneranno mai ai livelli di 7-8 anni fa. I locatori devono capire che quello che hanno in mano non è più oro: se uno chiede 420mila euro, se gli porto una proposta a 390mila deve firmare, altrimenti sappia che rischia di tenere la casa ferma per anni. Sta succedendo molto spesso

Scritto da mtodarello

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