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stefano_nursi
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Anche il mercato immobiliare di Trieste e provincia è stato colpito dalla crisi. Il primo periodo del secondo semestre 2014 sembra registrare una maggiore dinamicità, ma la ripresa appare ancora lontana. A renderlo noto è Stefano nursi, presidente della fiaip (federazione italiana agenti immobiliari professionali) della provincia di Trieste e titolare dell'agenzia equipe immobiliare, che parlando del futuro del settore ha affermato: "la figura dell'intermediario classico scomparirà, ma sono convinto che il comparto riserverà ancora grandi soddisfazioni a tutti gli operatori che ci lavorano con entusiasmo e professionalità"

Qual è l'attuale situazione del mercato a Trieste?

Le unità vendute tra Trieste e provincia nel primo semestre di quest'anno non saranno lontane dalle 990 vendute nello stesso periodo dell'anno scorso, magro bilancio rispetto alle 1.354 compravendite della prima metà del 2011, ma il primo passo è frenare la caduta. In realtà nel primo periodo del secondo semestre 2014 la sensazione è quella che ci sia maggiore dinamicità, ma parlare di netta ripresa potrebbe essere forse non corretto. Diciamo che siamo moderatamente fiduciosi, anche se molti indicatori continuano a preoccuparci. Ci troviamo ancora con un significativo discostamento tra valore reale e prezzo offerto e questo comporta un rallentamento dei tempi di vendita e una concreta difficoltà a far incrociare domanda ed offerta

Quali sono i prezzi medi in città?

Tralasciando iniziative o zone particolari, i prezzi medi variano dai 500/700 euro al m2 per immobili da ristrutturare in zone periferiche scarsamente richieste, fino ai 3mila euro al m2 per immobili di nuova costruzione in zone di pregio. Indubbiamente Trieste, rispetto ad altre città ad essa paragonabili, offre valori interessanti. La tendenza per il 2014 è che il valore resti più o meno invariato dopo anni di segno meno

Quali sono le tipologie e i tagli più e meno richiesti?  

Sono sempre richieste le zone del centro storico e poi san vito, gretta, via romagna, barcola; mentre alcune zone semiperiferiche, in particolare quelle edificate intorno gli anni settanta, che scontano indici di consumo energetico alto, hanno avuto un significativo calo di valore

Intravede nuove tendenze nei gusti dell'acquirente?

Sicuramente la metratura media compravenduta è diminuita. Rispetto al passato si prediligono immobili con una maggiore razionalità degli ambienti. Le soluzioni abitative presenti sul mercato sono spesso non in linea con quello che il cliente richiede

La crisi ha cambiato il vostro modo di lavorare?

In maniera radicale. Ciò deve essere visto come un'opportunità e non come una conseguenza negativa. L'aggregazione, la condivisione e lo scambio di informazioni rappresentano il futuro del nostro lavoro. Il passato, anche recente, presto non sarà che un lontano ricordo. Coloro che non saranno stati capaci di trasformare la metodologia di lavoro resteranno fuori dal mercato

Come sta gestendo la rivoluzione del web?

È il futuro. Ed è e sarà uno dei fattori dove, volenti o nolenti, bisogna concentrarsi ed evolversi

Come vede il futuro dell'immobiliare?

Sempre più "per molti, ma non per tutti", sempre più selettivo. Il settore immobiliare sarà il volano della ripresa, ma quest'ultima sarà lenta e complessa. La figura dell'intermediario classico scomparirà. Sono convinto, tuttavia, che il settore immobiliare riserverà ancora grandi soddisfazioni a tutti gli operatori che ci lavorano con entusiasmo e professionalità

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