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Aste immobiliari, come funziona il “Portale delle vendite pubbliche” e quali sono gli obiettivi
GTRES

Importanti novità sul fronte delle aste immobiliari. Il “Portale delle vendite pubbliche” ad aprile dovrebbe essere pienamente operativo, come previsto dal Dm del 5 dicembre 2017 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 gennaio. Il sito è stato istituito dalla legge 132/2015 ed è gestito dal Ministero della Giustizia. L’obiettivo dello strumento è permettere di trovare sul web tutti i documenti relativi all’immobile che si vuole comprare e tutte le informazioni sulla procedura da seguire per aggiudicarselo.

Secondo quanto previsto dalla normativa, tutti gli avvisi di vendita relativi alle procedure in corso devono transitare ed essere consultabili dal Portale. Ma non solo. L’intero iter esecutivo deve avvenire via internet, consentendo di fare offerte per via telematica da tutta Italia e anche dall’estero.

A regime, il Portale dovrebbe poter permettere anche di monitorare il numero di procedimenti in corso e il numero delle aggiudicazioni, consentendo di fotografare con precisione il trend delle procedure esecutive.

In merito, secondo quanto evidenziato dal Sole 24 Ore, per il centro studi Sogeea, che da diversi anni scatta una fotografia sulle procedure esecutive residenziali in corso all’inizio di gennaio e all’inizio di luglio, la differenza tra le rilevazioni del 2017 e del 2018 è stata del 41%, con 19.960 procedure attive a inizio anno; l’Osservatorio di Assicom Ribes (Gruppo Tecnoinvestimenti) conta circa 234mila procedure (comprese quelle non residenziali) in tutto il 2017 con un calo di solo il 6% rispetto al 2016; Astasy (nell’azionariato di Npls Re Solutions del Gruppo Gabetti) stima gli asset residenziali al 70% del totale, ma il calo annuo aumenta al 12,4%.

La diminuzione in atto sarebbe determinata da diversi fattori:

  • il miglioramento dello scenario creditizio;
  • la maggior selezione nel momento dell’accesso al credito;
  • la diminuzione del numero dei fallimenti;
  • l’attenuazione della crisi;
  • la ripresa degli scambi sul mercato immobiliare;
  • la maggiore trasparenza.

Ma l’arretrato rimane difficile da smaltire e sono ancora diversi i tentativi di asta che vanno deserti prima dell’aggiudicazione, anche a causa del permanere di una diffidenza di fondo nei confronti di questo strumento. Quando un’asta va deserta il giudice dispone un abbassamento della base d’asta. In media oggi, come sottolineato dal quotidiano economico, una casa viene aggiudicata al di sotto del 50% del valore di perizia. Dal punto di vista dell’acquirente questo può essere un vantaggio, ma si deve tener conto che da un lato gli immobili più appetibili perdono meno valore perché ovviamente vengono assegnati più velocemente e dall’altro i valori di stima possono essere fuorvianti perché redatti a volte anche alcuni anni prima dell’asta, in un contesto di mercato con quotazioni più alte.

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