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Inquilini morosi: chi sono e dove sono in Italia
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Casa dolce casa…ma un po’ meno quando si tratta di pagare l’affitto. Più di un inquilino su tre in Italia, infatti, è moroso o paga l’affitto in ritardo: questo quanto emerge dall’osservatorio sugli affitti realizzato da Zappyrent.

Le città più a rischio morosità affitto

La startup, che prevede uno speciale programma di protezione degli affittuari contro il rischio morosità, ha monitorato oltre 20.000 appartamenti e circa 100.000 utenti iscritti alla piattaforma (tra locatari e locatori) in 6 città in Italia (Roma, Milano, Torino, Firenze e Bologna e Catania in fase di lancio) scoprendo come il rapporto tra locatore e affittuario non sia sempre idilliaco.

Roma, che nella speciale classifica si aggiudica la maglia nera, ben il 35% degli inquilini paga sistematicamente l’affitto in ritardo e addirittura il 20% è moroso, ovvero non paga la quota di canone entro venti giorni dalla data di scadenza. Va meglio in città a vocazione più professionale e turistica come Milano, che registra il 6% di ritardatari e 3% morosi, e Firenze, dove i ritardatari sono il 3%. A Torino, invece, la percentuale torna a salire con il 12% di locatari che pagano il canone in ritardo.

Affitti pagati in ritardo: anche a causa del covid

Tra i motivi degli affitti pagati in ritardo c’è senz’altro il covid. “Con la pandemia il mercato è cambiato totalmente – osserva Lino Leonardi, CEO e cofounder di Zappyrent – non solo sono aumentati i casi di ritardi nei pagamenti e morosità, ma anche altri due fattori hanno impattato in modo sostanziale il rapporto tra affittuari e inquilini: il primo, la rinegoziazione dei canoni di affitto, che ha riguardato molti contratti di affitto soprattutto nelle grandi città, con gli affitti che stanno tornando a normalizzarsi nei primi mesi del 2022. Il secondo, la riduzione media del periodo di affitto, che si è ridotta a 11 mesi contro i 18 mesi degli anni pre-covid. Si tratta di un cambio di comportamenti guidato dai cambiamenti nel mondo del lavoro ed anche dalla didattica online delle università. Ma c’è una buona notizia: soprattutto nelle città d’arte, ci sono ancora molti stranieri - per lo più giovani - che scelgono di vivere in Italia.”

Chi affitta casa in Italia: un identikit

Così negli ultimi due anni si è configurato uno scenario, per chi affitta casa, iper specifico per ciascuna città, la cui conoscenza diventa fondamentale per i locatari:  a Roma, ad esempio, l’inquilino tipo oggi è principalmente uno studente o giovane lavoratore, sui 30 anni, non di rado proveniente dalla Capitale o dalle città nei dintorni, che spesso sente l’esigenza semplicemente di uscire dal nucleo familiare, così come proveniente dall’estero. La Città Eterna, infatti, con il 45% ha la quota di locatari stranieri più alta tra le città monitorate da ZappyRent.

A Firenze, invece, c’è un tipo di affitto che, contrariamente alle aspettative, non ha subito eccessivi contraccolpi mantenendo il livello pre-pandemia, ed è quello degli stranieri: il 36% degli affittuari del capoluogo toscano, infatti, sono giovani di 28 anni in media, provenienti da tutto il mondo che scelgono Firenze come casa tendenzialmente per 8 mesi.

Infine Milano, che pur rimanendo una destinazione ambitissima e letteralmente un crocevia di percorsi professionali, è stata impattata dalla pandemia soprattutto nel numero di mesi di permanenza: studenti (35%), professionisti (40%) e manager (25%) mantengono sostanzialmente invariate le rispettive quote di mercato, ma riducono a 11 mesi la durata del proprio affitto. Consistente la quota di locatari stranieri che si attesta al 43%. Ma c’è un altro dato rilevante che si osserva nel capoluogo meneghino: 6 affittuari su 10 hanno cambiato appartamento negli ultimi due anni, e spesso non guidati da un’aspettativa di risparmio sul canone ma dal desiderio di spostarsi in aree meno trafficate e di guadagnare spazio “esterno” come balconi o terrazze.

 

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