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Masseria, che cos’era e cosa sono oggi le masserie pugliesi e siciliane
masolino (flickr.com cc)

Oggi sono gettonatissime tra i turisti italiani e stranieri che scelgono il Sud Italia per le vacanze (specialmente in Puglia e Sicilia), ma un tempo sono nate con tutt’altro scopo. Scopriamo insieme che cos’è una masseria, come sono nate e quali sono le caratteristiche principali.

Che cos’è la masseria

La masseria è una costruzione tipica dell’Italia meridionale che tra il VI e il VIII secolo è apparsa in molte zone del Mezzogiorno, soprattutto in Puglia e Sicilia. Nello specifico, è tutto il complesso di edifici rurali adibiti ad abitazioni, ricovero animali e supporto per i titolari di aziende agricole tipiche del Mezzogiorno.

Quali sono le caratteristiche della masseria?

Generalmente la masseria presenta delle caratteristiche specifiche che seguono lo schema della casa con corte agricola di tradizione mediterranea. Proprio come impone la tipologia di struttura, la masseria presenta quasi sempre il recinto con un muro alto e fortificato, oltre all’ampia corte centrale che viene impiegata anche come aia, su cui si affacciano gli ingressi dei vari edifici di residenza e lavoro.

Tuttavia, la struttura delle masserie più recenti presenta delle caratteristiche leggermente diverse, con il perimetro fortificato meno evidente e con il recinto più ampio. Il motivo? Probabilmente nel corso degli anni si sono adeguate ai gusti e alle esigenze dei proprietari, fino a trasformarsi in ville di residenza estiva, trasferendo altrove i locali di lavoro e di residenza del personale agricolo.

Come sono nate le masserie?

Come già accennato, le origini delle masserie sono da ricondurre al periodo tra il XVI e il XVIII secolo. Sono nate per via della colonizzazione baronale di vaste aree interne abbandonate e incolte, nel periodo in cui la Spagna, per approvvigionarsi di cereali, concedeva la licenza di ripopolamento ai nobili del Regno delle Due Sicilie, che riuscirono addirittura a instaurare degli autentici villaggi nei dintorni della costruzione originaria.

I Borboni espropriarono i feudi ecclesiastici e li affidarono ai "massari", che avevano il compito di sorvegliare da vicino il lavoro dei contadini. Per questo, oltre alla dimora del proprietario, venivano costruiti anche gli alloggi dei contadini, le stalle, i cortili e le aree di lavoro. Le masserie, infatti, prendono il nome dalle “masserizie” (oggetti per la casa, mobili, attrezzi vari, magazzini di alimenti per uso umano ed animale) che venivano custoditi all’interno di costruzioni in pietra dove vivevano i contadini, i pastori e gli stessi proprietari.

A cosa servivano le masserie?

Una parte delle masserie era adibita ad uso abitativo e aveva uno o più piani in cui viveva il "padrone" e la sua famiglia. Nei piani bassi, invece, erano abitavano i contadini e servivano anche come depositi delle provviste e dei foraggi. Inoltre, nel cortile trovavano posto anche le stalle per i cavalli o per i muli, per i bovini, ovini e suini, come anche i locali per polli, conigli e volatili vari di allevamento.

Gli altri locali, invece, servivano per il deposito degli attrezzi da lavoro e come ricovero di carrozze e carri agricoli. Il forno e le cisterne per la raccolta dell'acqua piovana permettevano la completa indipendenza da paesi e villaggi. Inoltre, in alcune delle masserie più grandi e importanti era presente anche una piccola chiesa.

Chi lavora in masseria?

Il massaro è la figura principale in una masseria, poteva essere sia affittuario (e quindi pagare un canone d’affitto al proprietario) sia un semplice responsabile della conduzione della masseria per conto del padrone. Tuttavia, in entrambi i casi, il massaro è la figura da cui dipende tutta la vita organizzativa, produttiva e sociale della struttura. Il resto dei contadini, infatti, prendeva ordini da lui.

Cosa si fa in una masseria?

La masseria rappresenta una valida alternativa a hotel e b&b, oggi infatti molte strutture sono state riconvertite per il settore ricettivo e attraggono turisti, anche famosi, da ogni parte del mondo. Le masserie, generalmente, sono immerse nella natura e rappresentano la soluzione ideale per vacanze all’insegna del relax.

Ma oltre all’aspetto paesaggistico, offrono esperienze enogastronomiche di primissimo livello, che quasi sempre esalta i prodotti e la tradizione culinaria locale. In molti casi, inoltre, si organizzano anche incontri di meditazione e yoga.

Come sono le masserie pugliesi?

In Puglia sono numerose le masserie esistenti ancora oggi, soprattutto in Valle d'Itria e nelle campagne delle province Taranto, Bari, Brindisi, Lecce. Si trovano tra le strade statali o in mezzo alle campagne. Anche se alcune sono state restaurate e destinate al turismo conservano ancora molte delle caratteristiche di un tempo. Si possono trovare ancora i frantoi, le mangiatoie, anche i palmenti vengono restaurati con cura per far riscoprire la cultura e la tradizione rurale ai turisti più attenti.

 

Per approfondire:

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