Il valore complessivo dell’investimento è di oltre 250 milioni di euro
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Progetto ex Fiera di Roma
Il progetto di riqualificazione dell'ex Fiera di Roma Roma Capitale

L’ex Fiera di Roma è pronta a cambiare volto. Al suo posto sorgeranno case, destinate anche all’housing sociale, e servizi. Il valore complessivo dell’investimento da parte del Fondo proprietario dell’area è di oltre 250 milioni di euro. Il sindaco, Roberto Gualtieri, ha affermato: “Siamo contenti di entrare nella fase del cantiere di questo intervento che è uno dei più belli e più importanti esempi di rigenerazione urbana”. E l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, ha sottolineato: “Le nuove edificazioni avranno una quota anche di edilizia a canone calmierato, proprio per andare incontro a chi non può accedere al mercato libero”.  

All’avvio delle operazioni hanno presenziato il sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia e il presidente del Municipio VIII Amedeo Ciaccheri, insieme al ceo di Orchidea srl (Fondo proprietario dell’area) Luca Fantin, al ceo di ARECneprix (gestore del Fondo proprietario) Marco Sion Raccah e al developer manager Ns Costruzioni, Alessandro Sbordoni. 

Ex Fiera di Roma, partite le demolizioni 

I lavori per trasformare e rigenerare l’area nel Municipio VIII che fino a qualche giorno fa ha ospitato l’ex Fiera di Roma sono iniziati lo scorso 31 luglio. Si è partiti con gli interventi di bonifica e cantierizzazione. Sono tre le fasi previste per gli interventi di bonifica ambientale e di demolizione dei fabbricati e manufatti. 

Prima fase 

La durata prevista per la prima fase è di 7 mesi. In questo arco di tempo verranno effettuate bonifiche e demolizioni di fabbricati sino alla quota pavimentale. Come spiegato da una nota, la bonifica ambientale dell’intera area interesserà tutti i fabbricati per liberarli dai rifiuti presenti. La bonifica seguirà le più stringenti normative al fine di garantire la massima sicurezza e restituirà i fabbricati decontaminati e pronti per essere demoliti senza rischi ambientali. Le operazioni di demolizione di questa prima fase riguarderanno tutti gli edifici sino ai livelli pavimentali. 

Seconda fase 

La durata prevista per la seconda fase è di 3 mesi. In questa seconda fase verranno effettuate le demolizioni delle parti basamentali dei fabbricati e delle parti interrate presenti in pochi fabbricati. Tali demolizioni sono state distinte da quelle previste nella prima fase per garantire la massima sicurezza durante la loro esecuzione, in virtù del fatto che le demolizioni basamentali necessitano di scavi e movimenti terra che avrebbero potuto creare interferenze con le ampie demolizioni precedenti. 

Terza fase 

La durata prevista per la terza fase è di circa 30 mesi. In questo periodo si procederà al disfacimento delle strade interne esistenti e dei sottoservizi, alle demolizioni delle mura di perimetro dell’area e all’avvio nuove edificazioni. 

In questa terza fase, che coinciderà con l’inizio delle attività di costruzione dei nuovi edifici in modo sistematico e coordinato, verranno rimosse l’attuale viabilità interna e i sottoservizi (dove non compatibili o utili al nuovo piano di costruzione). Sempre secondo quanto spiegato da una nota, l’area verrà così resa libera per la realizzazione del parco che avverrà in modo integrato con il programma generale di costruzione. Le mura di perimetro saranno demolite progressivamente e di concerto alla realizzazione del nuovo costruito e del parco rendendo in definitiva completamente fruibile il nuovo spazio urbano. 

Cosa prevede la riqualificazione dell’ex Fiera di Roma 

La rigenerazione e riqualificazione dell’area della ex Fiera di Roma avverrà sulla base del Masterplan “La città della gioia”, sviluppato da Acpv Architects, Arup, Asset e P’Arcnouveau. Si tratta del progetto vincitore del concorso di progettazione che si è svolto lo scorso anno nell’ambito dell’accordo sottoscritto a settembre 2023 tra Roma Capitale e il Fondo Orchidea srl, proprietario del complesso. 

La rigenerazione dell’ex Fiera di Roma avverrà attraverso numerosi interventi in grado di sviluppare nuove sinergie e relazioni tra la città pubblica e la città privata: il 50% delle superfici sarà destinato a verde e servizi, con un aumento della permeabilità del suolo di circa 3.9 ettari (circa la metà del totale). 

Su una superficie utile lorda (Sul) di oltre 44mila mq, oltre 35mila mq (l’80%) saranno destinati a uso abitativo, di cui oltre 7mila mq vincolati per housing sociale; oltre 8.800 mq (il 20%) saranno destinati a uso non residenziale, di cui circa 6.800 mq a servizi direzionali e 2000 mq a commerciale. 

Al suo interno, l’area sarà interamente pedonale e disporrà di due nuove piazze pubbliche: la Piazza del Sole a nord su viale Tor Marancia e la Piazza degli Eventi a sud su via Georgofili. Allo studio c’è anche lo sviluppo di un vero e proprio hub della conoscenza e della crescita consapevole che si propone come un punto di riferimento, per i giovani e non solo, in collaborazione con l’Università di Roma Tre. 

Gualtieri: “L’intervento avrà un impatto positivo dal punto di vista sostenibile-ambientale, sociale, del quartiere e della zona” 

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha affermato: “Siamo contenti di entrare nella fase del cantiere di questo intervento che è uno dei più belli e più importanti esempi di rigenerazione urbana. Realizziamo un’opera in un quadro di forte condivisione e concertazione tra l’amministrazione pubblica e i privati per avere un intervento che avrà un impatto molto positivo sia dal punto di vista sostenibile-ambientale, sia dal punto di vista sociale, sia dal punto di vista del quartiere e della zona”. 

Veloccia: “Un grande impegno per acquisire nuove case popolari e per dare una casa a un prezzo accessibile” 

L’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, ha aggiunto: “Siamo orgogliosi, siamo arrivati finalmente all’inizio dei lavori di bonifica del sito. Le nuove edificazioni avranno una quota anche di edilizia a canone calmierato, proprio per andare incontro a chi non può accedere al mercato libero. Quindi, da un lato c’è un grande impegno per acquisire nuove case popolari e dall’altro una risposta al ceto medio per dare una casa a un prezzo accessibile. Si comincia con le demolizioni e la bonifica. Nel frattempo, l’amministrazione sta lavorando con la proprietà per approvare il piano attuativo”.

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