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Quest’anno Scenari Immobiliari ha festeggiato i 30 anni del Forum di Santa Margherita Ligure, un appuntamento che ha tracciato i principali trend per il futuro del real estate italiano, con un occhio alla sua storia. Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, ha percorso con idealista/news i principali risultati del settore immobiliare nel 2022, anticipando le previsioni del think tank su prezzi, domanda e offerta nel 2023.

A che punto è il real estate italiano oggi? “Siamo arrivati al punto in cui le innovazioni nel settore sono tantissime, ma devono essere messe a sistema, - spiega Zirnstein. - È questo il tema del futuro, declinato dalle aziende presenti al Forum, che derivano da diverse realtà dell’immobiliare: sviluppatori, gestori, proprietari e fornitori di servizi. Questi ultimi in particolare sono la nuova grande famiglia del real estate che è cresciuta enormemente ed è quella che ci traghetterà nei prossimi dieci anni”.

Come chiuderà il 2022 dell’immobiliare italiano? “Chiudiamo l’anno 2022 con un aumento del fatturato complessivo del 10 per cento, in linea con l’Europa. Il dato è positivo ma nasconde una nota negativa sulle compravendite, in Italia in calo del 5 per cento a circa a 710mila. La diminuzione è dovuta alla provincia, non ai capoluoghi, che invece continuano a crescere. Ed è dovuta in buona parte non tanto al rallentamento della domanda quanto alla scarsezza dell’offerta e allo straordinario andamento del 2021, difficile da replicare quest’anno”.

Come andrà il settore immobiliare italiano nel 2023? “I prezzi immobiliari sono in aumento del 3 per cento nel 2022 e ci aspettiamo un +6 per cento nel 2023. Una dinamica dovuta sia all’inflazione che al consolidamento dell’offerta”.

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