Chi sono gli inquilini “tipo” in Italia, ovvero quelli che più spesso vivono o almeno cercano una casa in affitto? Quanti anni hanno, che lavoro fanno, cosa cercano? Potremmo pensare a due distinte descrizioni di questa “tipologia socio-immobiliare”: quella nella mente dei proprietari, che sono tanto convinti delle loro idee che spesso sulla base di queste decidono di non mettere in affitto le loro proprietà neanche ai “reali” inquilini; e la descrizione vera, quella che desumiamo dai numeri e dai fatti.
Partiamo dalla fantasia dei proprietari, o forse più correttamente diciamo dai loro incubi, secondo i quali l’inquilino che entrerà nelle loro case sarà:
- squattrinato (se avesse i soldi ne comprerebbe una!)
- sciatto, trasandato, disordinato (ci metto dentro i mobili della nonna o qualcosa trovato nei mercatini, tanto mi rovinerà tutto!)
- indisciplinato, eccessivo, ribelle (farà festini e party tutte le sere!)
- moltiplicatore (ne entra uno e poi mi ritrovo con 10 inquilini!)
- stanziale (una volta entrato non vuole più andare via).
Passiamo ora la realtà dei fatti, innanzitutto sul numero d'inquilini.
Quanti inquilini ci sono in Italia?
I dati ci fotografano un’Italia in cui l’affitto non è ancora diventata una cultura, una scelta più sostenibile per chi vive la mobilità e fluidità di un lavoro che cambia e di una società che si evolve. In ogni caso parliamo, secondo i dati Istat sul 2021, di 11,8 milioni di persone che vivono in affitto e 4,4 milioni che dispongono dell’abitazione in usufrutto o a titolo gratuito.
Secondo i dati Eurostat, con una percentuale del 24,9% di famiglie che vivono in affitto, l’Italia si trova ancora a un livello inferiore a quello della media dei Paesi dell’area euro, dove la percentuale di chi vive in affitto si attesta al 34,0%.
Dove vivono gli inquilini?
Gli inquilini al Nord sono più numerosi che al centro o al sud: il 22,2% del Nord, a fronte del 17,5% del Centro e del 19,7% delle famiglie che vive in affitto al Sud.
Quanto guadagnano gli inquilini?
Rispetto all’immaginario del proprietario, qui non possiamo smentirlo: in effetti l’affitto risulta la situazione preferita, o l’unica possibile, per le famiglie più in difficoltà dal punto di vista economico. Dobbiamo notare comunque che c’è un 11,3% di famiglie in affitto che rientrano nel ceto più ricco, che a questo punto possiamo dire chiaramente ha scelto di vivere in affitto, trovando questa soluzione più idonea a specifiche esigenze abitative, magari del momento.
Chi sono gli inquilini?
Da sempre andare a vivere in affitto sono soprattutto le “nuove famiglie”, ovvero chi decide di sperimentare la convivenza scegliendo intanto una forma d'impegno, come l’affitto, meno compromettente rispetto all’acquisto. L’affitto è sicuramente poi la scelta preferita dei giovani: il 47,8% delle persone sole che vive in affitto ha meno di 35 anni; e il 39,9% sono giovani coppie senza figli.
In quali immobili vivono?
Se in generale in Italia le famiglie residenti abitano prevalentemente in un appartamento (il 57,3%), media che nei centri delle aree metropolitane arriva a oltre il 90%, per le famiglie in affitto l’appartamento è il tipo di alloggio più frequente nel 78,6% dei casi.
Il problema reale del patrimonio immobiliare in Italia è, all’opposto degli inquilini tipo, quello della vetustà. Oltre il 70% delle famiglie italiane risiede in immobili costruiti prima del 1990 e oltre una famiglia su dieci vive in abitazioni precedenti al 1950.
Immobili vecchi e malconci: nel 2021 l’11,1% di residenti lamenta la presenza di strutture danneggiate (tetti, soffitti, finestre o pavimenti)i, mentre il 13,7% denuncia problemi di umidità nei muri, nei pavimenti, nei soffitti o nelle fondamenta.
Quanto rimangono in affitto?
Rispetto a quest’idea di sedentarietà degli inquilini e di moltiplicazione degli stessi, possiamo chiaramente rassicurare i proprietari di casa: nonostante una normativa sulle locazioni abitative che ostacola le brevi durate (possibili solo con contratti transitori di massimo 18 mesi ma con una serie di precisi vincoli), preferendo contratti di minimo 3 anni +2 o il classico 4 + 4, in realtà la permanenza media degli inquilini in un immobile in affitto si aggira sui 25 mesi, con qualcosa in più per gli immobili in periferia. Per cui, niente paura: l’inquilino è mobile!
Il titolare può registrare presso l’Agenzia delle Entrate un contratto che sia già stato firmato in maniera digitale. Idealista offre ai proprietari e agli agenti immobiliari un servizio gratuito per la creazione di contratti di affitto con firma online.
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