
La direttiva sulle case green è stata pubblicata la scorsa settimana nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue. Per l’esattezza la pubblicazione è avvenuta l’8 maggio 2024. Il provvedimento entrerà in vigore dopo 20 giorni da quel momento. A quel punto, i Ventisette Stati Membri avranno 24 mesi (due anni) di tempo per recepirla e quindi adeguarsi alle norme stabilite dall’Unione europea volte ad avere entro il 2050 un parco immobiliare a emissioni zero.
Nell’arco dei due anni, gli stessi Stati Membri dovranno predisporre dei piani nazionali di rinnovamento degli edifici che abbiano come obiettivo – per l’appunto – le emissioni zero entro il 2050, con step intermedi obbligatori: una riduzione del 16% dell’energia primaria media degli edifici residenziali entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Il 55% di tale riduzione dovrà conseguirsi tramite la ristrutturazione del 43% degli immobili con le prestazioni peggiori.
Obiettivo della direttiva europea sulle case green è quello di promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici e la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra provenienti dagli edifici all’interno dell’Unione per ottenere un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.
Direttiva case green, cosa prevede
La cosiddetta direttiva sulle case green, Energy performance of buildings directive (Epbd), è stata approvata dal Parlamento europeo lo scorso 12 marzo e ha ottenuto il via libera da parte dell’Ecofin lo scorso 12 aprile.
In base a quanto previsto dal provvedimento:
- per gli edifici residenziali non di nuova costruzione, i Paesi Membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035;
- per gli edifici non residenziali, gli Stati Membri dovranno ristrutturare il 16% degli immobili con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi nazionali di prestazione energetica da rispettare per tutto il settore dell’edilizia;
- i nuovi edifici residenziali dovranno essere a zero emissioni dal 2030;
- mentre i nuovi edifici non residenziali dovranno essere a zero emissioni dal 2028.
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