Un locale sotto casa può portare un po’ di vitalità, ma gli schiamazzi notturni disturbano il riposo nei condomini limitrofi. Oggi per tutelare il proprio sonno non è sufficiente una semplice segnalazione alle forze dell’ordine. Recentemente, infatti, il legislatore ha modificato la procedura per il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone previsto dall’articolo 659 del codice Penale. Ma in sintesi, quando c’è un bar rumoroso sotto casa cosa si deve fare? Questo reato non è più procedibile d'ufficio: occorre presentare una querela. Anche se i diretti interessati hanno una serie di strumenti per tutelarsi.
Bar rumoroso, è necessaria la querela
In presenza di un locale rumoroso nelle ore notturne, i residenti - prima che entrasse in vigore la riforma Cartabia - avevano la possibilità di chiamare le forze dell'ordine e, nel caso ci fossero i presupposti, l’autorità giudiziaria avviava un procedimento penale d’ufficio nei confronti del gestore del locale.
Era sufficiente, in altre parole, una denuncia o una segnalazione: oggi la procedura giudiziaria scatta a seguito della presentazione di una querela da parte della persona offesa.
A fornire supporto alle nuove regole previste dal Dlgs n. 150/2022 è la Corte di Cassazione, che sull’argomento è intervenuta con la sentenza n. 29866 dell’11 marzo 2025, con la quale ha ribadito che quanti subiscono degli schiamazzi notturni non devono limitarsi a chiamare la polizia o ad effettuare una comunicazione in Comune. Perché parta il procedimento penale è necessaria una querela, nella quale devono essere descritti e collocati nel tempo i disturbi, in modo che il gestore del locale ne possa rispondere a livello penale.
La soluzione civilistica
Se da una parte è vero che intraprendere la via penale richiede la presentazione di una querela, la parte offesa può sempre percorre quella civilistica, che potrebbe dare maggiore soddisfazione. In questo caso il riferimento è l’articolo 844 del Codice Civile, attraverso il quale il legislatore ha disciplinato le immissioni rumorose.
Questa norma prevede che il proprietario di un immobile non possa impedire ai vicini di fare rumore o di immettere fumo o calore nell’ambiente circostante, purché non venga superata la soglia della normale tollerabilità, che deve essere valutata dal giudice caso per caso.
Nel momento in cui il livello dovesse superare questo limite, le parti lese - ossia i vicini che devono sopportare gli schiamazzi - possono agire nelle sedi opportune per chiedere che il rumore e le altri immissioni cessino. Oltre a chiedere il risarcimento del danno. L’azione civile, a differenza di quella penale, non serve a punire il gestore, ma solo a far cessare il disturbo proveniente dal bar in condominio o sotto casa e compensare il danno subito.
Come ottenere dei rimedi urgenti
I condomini o i singoli che hanno intenzione di tutelarsi ulteriormente, hanno la possibilità di ricorrere a quelli che vengono denominati come rimedi urgenti: l’ex articolo 700 del Codice di Procedura Civile permette di chiedere al giudice un provvedimento immediato attraverso il quale venga imposto al gestore di limitare gli orari o di adottare una serie di misure attraverso le quali possano essere contenuti i rumori.
Alcune soluzioni pratiche in questo senso possono essere:
- l’installazione di pannelli o qualsiasi altra barriera che possa attutire i rumori;
- l’imposizione della chiusura anticipata del bar;
- la riduzione della musica suonata all’esterno.
Come posso denunciare un locale rumoroso?
La strada da percorrere per intentare un’azione civile nei confronti di un bar troppo rumoroso è ben delineata e richiede una serie di passaggi precisi e dettagliati.
È richiesta la presenza, tra l’altro, di tecnici specializzati che possano accertare obiettivamente il fastidio provocato dalle attività del locale. Nel dettaglio è necessario muoversi come segue:
- devono essere raccolte delle prove e delle testimonianze. I rumori devono essere registrati, in modo da documentare l’entità del disturbo;
- è importante coinvolgere dei testimoni, che possano confermare e supportare quanto denunciato.
Una volta raccolta questa documentazione è importante:
- inviare una segnalazione all'ufficio protocollo del Comune: deve essere chiesto che vengano svolti dei controlli per appurare che gli orari di apertura siano rispettati e che il locale sia in regola con le norme relative alla rumorosità;
- sollecitare il Comune perché richieda una perizia all’Arpa (l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), in modo che venga accertato obiettivamente il livello di inquinamento acustico. E se, soprattutto, sono stati superati i limiti della normale tollerabilità;
- chiedere l'intervento delle forze dell’ordine. Nel caso in cui queste ultime dovessero accertare il disturbo alla quieta pubblica, il Comune ha la possibilità di intervenire con un'ordinanza.
L’ultimo passo sono le azioni civili:
- dapprima è possibile inviare una diffida - è preferibile farlo appoggiandosi ad un avvocato - attraverso la quale chiedere la cessazione delle attività che determinano del rumore;
- nel caso in cui la diffida non dovesse avere un buon esito, è possibile avviare una causa civile per immissioni intollerabili.
Come far chiudere un bar per schiamazzi notturni?
Per riuscire ad ottenere la chiusura di un bar che fa troppo rumore di notte è necessario, prima di tutto, raccogliere le prove del disturbo causato. Una volta che si ha in mano la documentazione è possibile contattare le autorità competenti - generalmente la Polizia Locale o i Carabinieri - e presentare la querela.
In alcuni casi, per riuscire a far in modo che le immissioni rumorose cessino, potrebbe essere necessario avviare una vera e propria azione legale.
Fino a che ora si può fare rumore in un bar
La legge non ha fissato un orario univoco entro il quale i bar debbano smettere di far rumore la sera. A regolamentare questa materia sono delle ordinanze comunali a cui si affianca il principio della normale tollerabilità previsto da Codice Civile: i rumori, in linea di principio, non dovrebbero superare i limiti del rumore di fondo, soprattutto nelle ore notturne (quelle comprese tra le 22:00 e le 6:00).
Cosa stabilisce la normativa generale
La Legge n. 447/1995 - anche nota come Legge quadro sull'inquinamento acustico - prevede che un rumore venga considerato molesto nel momento in cui superi di 3 decibel il rumore di fondo nelle ore notturne e di 5 decibel di giorno.
Ad ogni modo, al di fuori degli orari specifici, il rumore non deve mai superare quella che viene considerata come normale tollerabilità, il criterio varia, tenendo in considerazione se si è in un’area residenziale o commerciale e all’orario.
Regolamenti comunali
Ogni singolo Comune ha la possibilità di emanare delle ordinanze specifiche attraverso le quali definire degli orari e dei limiti per l'emissione dei rumori, soprattutto quando coinvolgono delle attività commerciali.
Generalmente la musica nei bar deve rispettare degli orari specifici e, almeno nella maggior parte delle occasioni, dovrebbe terminare entro le 24:00.
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