Il mercato immobiliare italiano è in salute, ma le sfide sono molte, soprattutto per quanto riguarda il settore delle nuove costruzioni. Nel nostro Paese infatti la domanda di nuovo e di efficienza abitativa si scontra con una cronica scarsità di offerta, che rende necessaria l’apertura verso altri orizzonti. Anche un operatore come Abitare Co. si trova davanti nuove sfide da gestire; il Ceo Giuseppe Crupi spiega come a idealista/news.
Quali sono i trend del mercato immobiliare oggi?
Oggi il mercato immobiliare è comunque in salute, sia a livello Italia che Milano, ma anche per quanto riguarda le principali città italiane. Il dato negativo riguarda le nuove costruzioni; in un anno Milano ha perso circa il 24 per cento delle transazioni sul nuovo. Se il settore non riesce a produrre nuovo prodotto, anche il prodotto usato sarà presto meno disponibile, quindi la preoccupazione è che nei prossimi anni ci sarà sempre meno offerta, con meno qualità e prezzi più elevati, a parità di domanda se non in crescita.
Perché il nuovo rallenta?
Nelle prime cinque città italiane c’è un calo del 5 per cento e oltre sul nuovo, e questo a causa, ad esempio a Milano, dei minori permessi a costruire, ma nelle altre città vediamo ritmi diversi tra mercato e burocrazia. Le regole urbanistiche sono vecchie e da rivedere, per dare la possibilità di avere tempi certi e garanzie per chi costruisce investendo.
Come fronteggiare questo clima?
Sarebbe auspicabile che, dopo questo stallo, ci sia una ripartenza. Abitare Co. sta fronteggiando la cosa differenziando il proprio modello trasferendolo su altre città e differenziando le asset class, includendo retail, uffici e hotellerie.
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