Il cliente ha sempre ragione, ma da oggi ne ha di più. Grazie al decreto legislativo che accoglie la direttiva sul credito al consumo e riordina il settore finanziario. In sintesi le novità vanno da un più forte diritto di recesso alla trasparenza sulla pubblicità che lancia sul mercato prodotti finanziari, passando per l'impossibilità da parte delle banche di apportare modifiche ai contratti di mutuo in modo unilaterale
Il codice si applica a tutti i contratti di credito, esclusi i finanziamenti di importo complessivo sotto i 200 euro e oltre i 75 mila. In pratica il consumatore ha diritto di recedere dal finanziamento entro 14 giorni e nei contratti a tempo indeterminato sarà possibile in qualsiasi momento e senza oneri
Per quanto riguarda gli annunci pubblicitari, invece, devono essere chiari e illustrare il tasso d'interesse, le spese, i taeg, l'importo delle rate e quello complessivo
Il decreto prevede anche un riordino dei requisiti e la vigilanza sulle società finanziarie. L'asticella si da più alta e viene meno la distinzione tra società iscritte agli elenchi in base agli articoli 106 e 107 del tub, il testo unico bancario. L'elenco diventerà uno solo e ricadrà sotto la vigilanza di bankitalia
Libero il microcredito. Saranno possibili prestiti fino a 25 mila euro senza garanzie a persone fisiche o società di persone per l'avvio di un'attività. Ad erogarli potranno essere soggetti no profit autorizzati
E inseriti in un elenco ad hoc
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