Processi di erogazione del credito anomali sono stati attuati negli ultimi anni da diverse banche italiane. Ciò ha determinato l’aumento dei rischi dovuti alla concentrazione delle esposizioni, per singolo cliente o per settore di attività economica, in particolare nel comparto immobiliare. E’ quanto affermato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenuto all’Università Bocconi alla Lezione Giorgio Ambrosoli su società civile economia e rischio criminalità.
Visco ha spiegato che la concentrazione delle esposizioni non è stata adeguatamente bilanciata dai contrappesi e dalle dialettiche interne di controllo che devono normalmente caratterizzare la funzionalità organizzativa delle banche.
Il governatore di Bankitalia ha poi fatto sapere che “tali casi, portati alla luce dall’attività ispettiva della Banca d’Italia e prontamente comunicati, nel doveroso riserbo, all’autorità giudiziaria, hanno evidenziato un circolo vizioso di commistione di interessi tra esponenti bancari e clienti finanziati, spesso celato attraverso il ricorso a società di comodo”. Aggiungendo che “al decadimento dei profili tecnici e alla rimozione dei responsabili delle condotte irregolari, determinata dall’intervento della Vigilanza, non sempre hanno fatto seguito tempestive iniziative di ristrutturazione”.
Fotografando lo stato del sistema finanziario italiano, Visco ha comunque detto che le banche italiane hanno mostrato una sostanziale capacità di tenuta e che, nonostante le serie difficoltà di istituti medio-grandi, la crisi non è stata di natura sistemica. Il governatore della Banca d’Italia ha però sottolineato che in diversi casi “l’impatto delle crisi è stato rafforzato da comportamenti fraudolenti e gravemente scorretti”.
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