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La Chiesa di Santa Marta al Collegio Romano, nel centro della Capitale, è protagonista di una vera e propria trasformazione. Dopo qualche anno di chiusura, dal 24 ottobre 2017 all’interno di questo gioiello dell’architettura barocca romana è stato inaugurato un laboratorio di restauro aperto al pubblico gestito dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.

Cristina Udina, architetto dell’Iscr, ha spiegato a idealista news: “L’idea è venuta al ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il quale ha pensato che fosse giusto mostrare al visitatore come si interviene in un lavoro di restauro proprio all’interno di quello che è un piccolo gioiello dell’architettura barocca romana chiuso al pubblico da ormai tanti anni. In questa prima fase, la tematica è quella degli affreschi. Abbiamo portato un affresco staccato, che è un dipinto di Domenichino che proviene da Palazzo Farnese, un affresco ridotto in frantumi che proviene dagli scavi archeologici di una villa romana ritrovata nei pressi di Tor Vergata e in più c’è una lavorazione di un affresco che si trova all’interno del coro delle monache retrostante rispetto alla Chiesa di Santa Marta in cui ci occupiamo della tematica del trattamento della lacuna”.

Angelandreina Rorro, storica dell’arte dell’Iscr, ha poi sottolineato: “Il titolo è ‘Restauro aperto’ e indica la volontà di mostrare a un pubblico interessato come funziona la grande esperienza della conservazione e del restauro del Ministero dei Beni culturali”.

Aggiungendo: “Tutto questo avviene all’interno di un gioiello sintesi delle arti barocche e forse la ricchezza maggiore di questa esperienza è proprio in questo connubio tra il contenitore e il contenuto così particolare, rappresentato dai dipinti murali che nelle loro tre vesti di affresco staccato, frammenti e affresco in sito vengono restaurati da personale esperto, che ha a cuore anche l’aspetto della comunicazione. Il visitatore, infatti, dopo una prima introduzione si troverà davanti alle tre tappe del percorso dove i restauratori mentre lavorano si fermano a spiegare cosa stanno facendo”.

Il laboratorio è stato inaugurato dal ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, accompagnato dal direttore dell’Iscr, Gisella Capponi.

In occasione dell’inaugurazione, Franceschini ha detto: “L’Italia rappresenta l’eccellenza riconosciuta nel mondo del restauro per le sue scuole e gli istituti di cui dispone. Non c’è, però, fino in fondo la consapevolezza da parte dell’opinione pubblica, e non soltanto dei ragazzi, di che cosa significhi per un Paese poter essere orgogliosi di questa eccellenza. Il laboratorio di Santa Marta è importante anche per fare capire come avviene il restauro nelle sue diverse fasi. L’idea, quindi, è quella di creare nel cuore di Roma un laboratorio che resterà aperto per studenti, viaggiatori e cittadini che potranno venire e seguire direttamente tutte le fasi del restauro. Questo è un luogo importante che investe su una grande eccellenza italiana. Negli anni diventerà uno spazio simbolico e attrattivo per il nostro Paese”.

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