In Europa e in Usa l'andamento della pandemia determinerà le tendenze del real estate
Qual è la situazione del real estate europeo e statunitense ad agosto 2020 e cosa ci si può aspettare per i prossimi mesi? Il parere di Nuveen Real Estate Global Research.
Real estate internazionale, le previsioni
Nuveen RE
Real estate in Europa, principali trend
- Secondo gli esperti di Nuveen, i dati mostrano una ripresa disomogenea dal lockdown. In Germania, Austria, Danimarca, Svezia e Paesi Bassi la vita socio-economica è tornata quasi alla normalità: le prenotazioni nei ristoranti e l’afflusso di clienti nelle strutture retail sono inferiori del 20% rispetto alla norma, mentre altri Paesi, in particolare il Regno Unito, stanno accusando una ripresa finora più fiacca.
- L’Europa meridionale risente invece negativamente della mancanza di turisti, ma l’aspetto positivo è che il numero di accessi alle strutture retail sembra essere tornato vicino a una situazione di normalità.
- Secondo il report European Capital Trends Q2 2020 di Real Capital Analytics, il volume degli investimenti nelle transazioni nel real estate commerciale in Europa è sceso nel secondo trimestre del 2020 al livello più basso, in un trimestre, dal 2014. I 50,1 miliardi di euro investiti rappresentano un calo del 32% rispetto al secondo trimestre del 2019. Tuttavia, la finalizzazione di alcune importanti operazioni nel periodo, in particolare in Germania, ha contribuito a sostenere l’attività, diversamente da quanto accaduto in altre regioni del globo. I volumi in Europa hanno retto meglio rispetto ad altri mercati del Nord America e dell’Asia Pacifico.
Real Estate negli Stati Uniti, quali tendenze e previsioni
- L’andamento del coronavirus determinerà la traiettoria della ripresa negli Stati Uniti – per entrambi alla metà di agosto 2020 la situazione si presenta come estremamente instabile. Il numero dei casi di coronavirus è ancora elevato negli Stati Uniti, dove gli infetti sono più di 5 milioni, il 25% del totale dei casi in tutto il mondo.
- Gli spazi retail e i ristoranti coprono metà dei nuovi posti di lavoro nel mese di luglio. Anche se le aziende hanno riassunto circa la metà dei lavoratori che avevano perso il posto a causa della pandemia, il mercato del lavoro degli Stati Uniti conta ancora 13 milioni di posti di lavoro in meno rispetto a febbraio 2020.
- Secondo il Green Street’s Commercial Property Price Index, i valori aggregati del real estate statunitense sono scesi dell’ 11,2% dall’inizio della pandemia. I valori immobiliari sono scesi ad aprile e maggio, ma si sono mantenuti stabili a giugno e luglio. I valori dei centri commerciali e degli alloggi sono scesi del 25% negli ultimi sei mesi. I valori degli immobili industriali, delle case prefabbricate, degli studi medici e dei centri di biotecnologia hanno perso invece meno del 5,0% durante la pandemia.
- Secondo CBRE-EA il numero di uffici vuoti negli Stati Uniti nel secondo trimestre è salito al 13% dal 12,3% del primo trimestre. Nel trimestre c’è stato un assorbimento netto negativo di 21,4 migliaia di piedi quadrati (msf). Il numero di uffici vuoti nel centro delle città è salito di 80 punti base nel secondo trimestre all’11,4% e nelle periferie è salito di 60 punti base al 13,8%.
- Venti contrari potrebbero accelerare le procedure di fallimento dei retailer. Tra i principali retailer che finora hanno presentato istanza di fallimento ci sono: Lord & Taylor, Ascena Retail (Lane Bryant, Ann Taylor), Brooks Brothers, J.C. Penney, J. Crew, Neiman Marcus, True Religion, 24 Hour Fitness and Modell’s Sporting Goods.
- Nel secondo trimestre, la disponibilità di strutture per lo stoccaggio negli Stati Uniti è aumentata di 10 punti base al 7,9%, secondo CBRE-EA. Nel trimestre c’è stato un assorbimento netto di 18,8 migliaia di piedi quadrati (msf), il livello più basso dal terzo trimestre 2010.
1 Commenti:
Ok, articolo inutile, non vedo un paragone con l'Italia ... sarà un articolo tradotto dal inglese :|
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