A dicembre 2021 scade Quota 100, la riforma pensionistica del triennio 2019-2021 che nel 2020 ha avuto un forte calo di iscrizioni rispetto all’anno precedente: si aspetta di sapere cosa succederà con la riforma pensioni 2022 e verso quale direzione il Governo Draghi sceglierà di muoversi. Vediamo dunque tutto quello che c’è da sapere sulla riforma pensioni 2022, ultime notizie e novità.
Riforma pensioni 2022 ultimissime
Con l’imminente scadenza della Quota 100, che permette di accedere alla pensione anticipata avendo 62 anni di età e 38 di contributi, si è acceso il dibattito riguardo alla prossima riforma pensionistica. La priorità rimane quella di garantire una certa flessibilità di uscita dal mondo del lavoro, introducendo possibilmente delle premialità per le donne dato che il divario di genere tra le pensioni è ancora piuttosto largo: la riforma pensioni 2022 donne è dunque un’ipotesi concreta che si prospetta per il prossimo anno.
Le ipotesi per la riforma pensioni 2022
Lo scorso 12 luglio si è tenuto a Montecitorio il ventesimo Rapporto Annuale Inps, durante il quale il presidente Pasquale Tridico ha esposto tre proposte per la riforma pensioni 2022:
- Riforma pensioni 2022 41 per tutti: con questa modalità si consentirebbe il pensionamento anticipato a tutti coloro che hanno maturato 41 anni di contributi e a prescindere dall’età. Nonostante sia l’ipotesi preferita dai sindacati, secondo quanto esposto dal presidente dell'Inps la riforma pensioni 2022 quota 41 per tutti sarebbe anche quella più costosa, in quanto arriverebbe ad impegnare da sola fino allo 0,4% del PIL;
- Opzione del calcolo contributivo: la seconda ipotesi prevede invece la possibilità di uscita per tutti i lavoratori con 64 anni di età e 20 di contributi ma con un importo minimo del trattamento di almeno 2,8 volte l’assegno sociale. In alternativa, è garantita una pensione anticipata ai lavoratori di 64 anni d’età, 36 di contributi e senza il limite di valore dell’assegno. La seconda ipotesi, nelle sue due varianti, risulta essere più equa in termini intergenerazionali rispetto alla prima in quanto costerebbe inizialmente 1,2 miliardi di euro e toccherebbe un picco di 4,7 miliardi di euro nel 2027;
- Anticipo della quota contributiva della pensione: infine, l’ultima proposta fatta dall’Inps per la riforma pensioni 2022 prevede l’anticipo della quota di pensione contributiva al raggiungimento dei 63 anni d’età, dei 20 di contribuzione e con un importo minimo di 1,2 volte l’assegno sociale. Quest’ultima opzione, la più promossa da Tridico fin qui, risulta essere quella meno cara per il sistema pensionistico: si parla infatti di 443.000.000 euro il primo anno e di poco più di 2 miliardi di euro nel 2029.
Riforma pensioni 2022 pubblico impiego: cosa c’è da sapere
Se la riforma pensioni 2022 e Brunetta si allontanano sempre di più, dopo che lo scorso giugno è stato smentito il cosiddetto scivolo Brunetta, prosegue il dibattito riguardo alle misure da prendere per la pubblica amministrazione. In particolare, l’obiettivo rimane quello di modernizzare le PA e ringiovanire il capitale umano, facilitando la pensione anticipata per alcuni dipendenti e il contestuale ingresso di lavoratori dotati di nuove competenze.
Per ora non si sa ancora molto sulle prossime misure della riforma pensioni 2022 per il pubblico impiego: il dibattito si è appena acceso e c’è ancora molto su cui discutere. Sicuramente, fa riflettere il dato dell’Inps che attesta che l’età media di decorrenza delle pensioni anticipate erogate ai dipendenti pubblici si è abbassato considerevolmente rispetto allo scorso anno: nello stesso periodo del 2020, infatti, in media il momento di decorrenza dei pensionamenti anticipati risultava sui 63,2 anni mentre nel primo semestre del 2021 questo dato è sceso a 62,6 anni.
Cosa ha detto sulla riforma pensioni 2022 Draghi
Tra le ultime novità riguardanti la riforma pensioni 2022, occorre segnalare l’incontro avvenuto tra i sindacati e il Presidente del Consiglio Mario Draghi: secondo quel che è emerso da un’intervista di Maurizio Landini rilasciata subito dopo il meeting con gli esponenti del Governo, al segretario generale della CGIL non è piaciuto molto l’atteggiamento di alcuni esponenti politici, in particolare del Ministro del Lavoro Andrea Orlando.
Ciò che sembra emergere da questo incontro è che il Governo Draghi sia orientato a non concedere la riforma quota 41, visti i già numerosi costi che l’Italia deve affrontare a causa della pandemia. Inoltre, all’interno della CGIL ha fatto destare non poco scalpore la scelta del Presidente del Consiglio di richiamare in veste di consulente la professoressa Elsa Fornero, promotrice della precedente riforma pensioni, la stessa che, lo scorso maggio, proprio i sindacati avevano chiesto a gran voce di superare.
Riforma pensioni 2022 quando verrà decisa
Non si è ancora presa una decisione riguardo alla prossima riforma pensioni 2022: l’unica certezza finora è che il 31 dicembre 2021 scadrà l’esperimento triennale di Quota 100, togliendo la possibilità di poter richiedere a determinate condizioni la pensione anticipata. Questo comporta, inoltre, che a partire dal 1° gennaio 2022 ci si potrà pensionare solamente raggiunti i 67 anni di età oppure con un pensionamento anticipato dopo 42 anni e 10 mesi di contributi. Inoltre, rimane aperto anche il dibattito della riforma pensioni 2022 opzione donne, ovvero la misura che permette alle lavoratrici di uscire dal mondo del lavoro con 35 anni di contributi versati e 58 anni di età, o 59 per le lavoratrici autonome: da quanto è emerso dagli ultimi incontri tra i sindacati e il Governo questa norma potrebbe non solo andare incontro ad una proroga, ma divenire addirittura strutturale.
A fine 2021, poi, scade anche un’altra importante misura ovvero l’Ape sociale che permette il pensionamento anticipato quando si raggiungono i 63 anni di età e i 30 o 36 anni di contributi. Questa riforma, introdotta per la prima volta con la Legge di Bilancio 2017 e rafforzata nel 2018, è pensata appositamente per i lavoratori in difficoltà, come coloro che sono in cassa integrazione o che risultano disoccupati, oppure per i contribuenti che svolgono lavori ritenuti pesanti.
Non mancheranno sicuramente, per la riforma pensioni 2022, novità importanti nelle prossime settimane: non resta altro che attendere l’evolversi della situazione e le decisioni che prenderà il Governo in merito a questa scelta così importante e urgente per il futuro.
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