Cosa cambia con il green pass dopo il 31 marzo 2022? È la domanda che si pongono in molti, soprattutto per quanto riguarda l'obbligo sul lavoro, ma anche per i mezzi pubblici e i trasporti in generale. Vediamo quali sono gli scenari possibili, anche in vista del pressing sul governo da parte della Lega, ma anche delle altre forze politiche per un green pass rimodulato o persino abolito.
Grazie al successo della campagna vaccinale, la situazione epidemiologica in Italia è in forte miglioramento e questo porta in molti a pensare sul futuro del green pass. A partire dal 31 marzo finisce lo stato di emergenza prorogato più volte a causa della pandemia ed è già iniziato il pressing dei partiti, Lega in primis, per l'abolizione del green pass o super green pass, oggi obbligatorio oltre che sui luoghi di lavoro, anche nei trasporti, ristoranti e bar, ma anche negozi e praticamente tutti i luoghi al chiuso, ma anche molti di quelli all'aperto
Rimodulazione del green pass
L'ipotesi più probabile al vaglio, in mancanza di un roadmap precisa da parte del governo, è una rimodulazione del green pass. Questo vuol dire una progressiva riduzione dell'obbligo cominciando dai luoghi all'aperto. Una riduzione a tappe, con, come ultimo step, l'eliminazione dell'obbligo del super green pass sul lavoro, che potrebbe essere esteso fino al 15 giugno.
Un'altra ipotesi sarebbe il passaggio da super green pass a green pass semplice e l'abolizione per eventi e locali all'aperto.
Molto dipenderà anche dal tema dello smart working. Fino al 31 marzo le aziende possono fare ricorso massiccio allo smart working anche senza aver contratto la modalità lavorativa con i dipendenti. Ma a partire dal 1º aprile sarà necessario introdurre degli accordi individuali tra azienda e lavoratori.
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