Per la locazione degli immobili è previsto l’obbligo di registrare l’accordo tra le parti presso l’Agenzia delle Entrate, un’operazione che prevede il pagamento delle spese di registrazione del contratto di affitto
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Quando si parla di spese di registrazione del contratto di affitto si intende generalmente il pagamento dell’imposta di registro, pari al 2% del canone annuo di locazione e del valore di minimo di 67 euro, ed il pagamento di un’imposta di bollo, il cui preciso ammontare non può essere inferiore a 32 euro e varia a seconda del numero di pagine del contratto.

Spese di registrazione del contratto di affitto: chi paga?

L’ordinamento italiano prevede l’obbligo di registrazione dei contratti di locazione della durata superiore a 30 giorni, operazione funzionale a rendere valido l’accordo tra le parti. L’esborso in questione riguarda il pagamento di due imposte: l’imposta di registro e l’imposta di bollo. 

Ma a chi tocca la spesa di registrazione del contratto di affitto? Per gli immobili urbani è previsto che entrambi i soggetti, il proprietario di casa e il conduttore, siano tenuti al pagamento in parti uguali delle spese di registrazione del contratto di locazione, secondo il principio della responsabilità solidale. Può accadere, tuttavia, che il locatore, in fase di compilazione del modello del contratto di locazione, escluda il conduttore dal pagamento delle imposte. Tuttavia, non è permesso che sia solo il conduttore a farsi carico dell’intera spesa.

Esistono alcune tipologie di accordi che meritano un’attenzione particolare in quanto seguono norme leggermente diverse. Si tratta, nello specifico, del contratto di locazione con riscatto. A chi spettano le spese di registrazione del contratto di affitto con riscatto? Per questa tipologia di accordo si sancisce che:

  • in caso di acquirente privato, vale l’imposta sancita dal regime ordinario, con possibilità di adottare il regime della cedolare secca;
  • in caso contrario, le spese di registrazione del contratto di affitto con riscatto sono a totale carico dell’inquilino che provvede, inoltre, al versamento dei costi dovuti all’eventuale atto di compravendita.

La particolare forma del contratto di locazione con riscatto ha effetti, dunque, sul soggetto responsabile delle spese del contratto di affitto.

Quanto si paga per la registrazione del contratto e come si fa

Il calcolo dell’ammontare complessivo delle spese di registrazione del contratto di affitto, dipende dal regime fiscale adottato e dalle caratteristiche dell’immobile. Secondo il criterio del regime di tassazione, le spese di registrazione del contratto di locazione sono calcolate come segue sulla base delle due principali tipologie esistenti:

  • il regime di tassazione ordinario: in questo caso chi paga le spese di registrazione del contratto di affitto, deve sostenere un costo pari al 2% del canone di locazione annuale, moltiplicato per le annualità previste dall’accordo;
  • il regime di cedolare secca: questa seconda opzione consente alle parti di sostituire le spese di registrazione del contratto di affitto con cedolare secca, ovvero un’imposta sostitutiva IRPEF e addizionali che consente di astenersi dal pagamento del registro e dell’imposta di bollo.

In entrambi i casi, le spese di registrazione del contratto di affitto sono a carico di chi offre in locazione l’immobile e chi affitta la casa.

Per dare inizio alla procedura di pagamento delle spese di registrazione del contratto di affitto è possibile rivolgersi all’ufficio competente per territorio dell’Agenzia delle Entrate o, in alternativa, utilizzare i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate o, ancora, rivolgersi ad un intermediario in grado di avviare la procedura di accredito. Tali opzioni sono valide per la locazione di immobili ad uso abitativo, fabbricati strumentali per natura, fondi rustici o altri immobili. Sulla base di queste categorie, tuttavia, i costi di registrazione del contratto di affitto possono variare.

La registrazione del contratto di affitto 4+4

Per sostenere le spese di registrazione dei contratti di affitto 4+4 (ovvero una tipologia di accordo di durata pluriennale), vi sono due opzioni:

  • registrare il contratto pagando per tutte le annualità previste;
  • registrare il contratto di anno in anno.

In ogni caso, è necessario sostenere i costi per la registrazione del contratto di affitto entro 30 giorni dalla conclusione dell’accordo.

A farsi carico del pagamento delle spese di registrazione del contratto di affitto 4+4, sono entrambe le parti dell’accordo in misura uguale, ad eccezione della marca da bollo il cui saldo spetta all’inquilino. Inoltre, entro 60 giorni, il proprietario di casa è tenuto a comunicare all’amministratore condominiale l’avvenuta registrazione del contratto di locazione. Quanto all’ammontare delle spese di registrazione dei contratti di affitto 4+4, i costi dipendono dalla tipologia di immobile dato in locazione secondo questa formula.

Il contratto di affitto transitorio, il contratto di affitto per studenti, box e garage

L’ammontare delle spese di registrazione dei contratti di affitto dipende anche dal criterio delle caratteristiche dell’immobile. In particolare, per gli immobili ad uso abitativo, l’aliquota dell’imposta di registro è fissata al 2% sul costo dell’affitto, per un valore minimo di 67 euro per il primo anno, mentre la marca da bollo corrisponde a 16 euro ogni 4 pagine del contratto.

Queste disposizioni valgono per:

  • le spese di registrazione del contratto di affitto transitorio;
  • le spese di registrazione del contratto di affitto per studenti;
  • le spese di registrazione del contratto di affitto di un box; 
  • le spese di registrazione del contratto di affitto del garage.

La registrazione dei contratti di locazione per gli immobili ad uso abitativo segue, dunque, le medesime regole di calcolo delle spese che valgono anche per i contratti di affitto di box e garage ascrivibili alle “altre tipologie di immobili”.

La registrazione del contratto di affitto commerciale

Il contratto di affitto commerciale rientra negli accordi relativi ai fabbricati strumentali per natura, uno dei criteri di calcolo delle imposte di registrazione basato sulle caratteristiche delle strutture. Nei casi di affitto di immobili ad uso commerciale, le imposte da pagare sono:

  • dell’1% del canone annuo moltiplicato per il numero di annualità per cui è valido il contratto nei casi di locazione effettuata da un soggetto passivo IVA;
  • del 2% del canone annuo negli altri casi di cessione di immobili ad uso commerciale

A sostenere le spese di registrazione del contratto di affitto commerciale sono il locatore ed il conduttore o, in alternativa e sulla base di un accordo tra parti, solo il proprietario dell’immobile.

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Ecco qualche informazione aggiuntiva sui costi da sostenere quando si registra un contratto di locazione e sui soggetti che sono chiamati ad affrontare la spesa.

Chi deve pagare le spese di registrazione del contratto di locazione?

Generalmente, a farsi carico delle spese di registrazione del contratto di locazione sono entrambe le parti dell’accordo, il locatore e il conduttore. Questi ultimi sono tenuti a pagare il 50% dell’ammontare complessivo delle imposte di registrazione a meno che il locatore non decida di esonerare il conduttore dai pagamenti. Tuttavia, non può mai accadere che sia solo il conduttore a versare l’intera somma relativa alla registrazione del contratto di affitto.

Quanto si paga per la registrazione di un contratto di affitto?

L’ammontare delle spese di registrazione viene valutata sulla base del regime fiscale e le caratteristiche dell’immobile. Per gli immobili ad uso abitativo l’aliquota è fissata al 2% del canone di affitto moltiplicato per il numero delle annualità previste mentre, per i fabbricati strumentali per natura affittati da soggetti passivi IVA è prevista l’imposta dell’1% del canone di affitto o un’imposta del 2% del canone per gli altri casi. Infine, per i fondi rustici, le spese di registrazione sono fissate allo 0,50% del corrispettivo annuo moltiplicato per il numero di anni previsti. In tutti i casi, per il primo anno di validità del contratto di affitto, la spesa di registrazione non può essere inferiore ai 67 euro.

Quanto costa registrare un contratto di locazione con garante?

Qualora il contratto di affitto preveda l’inserimento di un terzo in qualità di garante, è necessario pagare imposte del valore dello 0,5% del canone di affitto annuale moltiplicato per il numero di annualità previste dal contratto.

Quanto costa registrare un contratto di affitto dal commercialista?

Il dottore commercialista è un professionista che, basandosi sulle leggi fiscali in vigore, è in grado di calcolare in maniera corretta i costi da sostenere per la registrazione del contratto di affitto. La spesa relativa alle prestazioni di un commercialista può variare in base ai costi delle prestazioni dei singoli dottori commercialisti.

Il titolare può registrare presso l’Agenzia delle Entrate un contratto che sia già stato firmato in maniera digitale. Idealista offre ai proprietari e agli agenti immobiliari un servizio gratuito per la creazione di contratti di affitto con firma online.

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