
Il dato è arrivato in occasione del Consiglio dei ministri di lunedì 28 agosto, quando il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando degli incentivi fiscali per la casa ha fatto sapere che “nel complesso dei bonus edilizi” secondo i documenti dell’Agenzia dell'Entrate ci sono “più di 12 miliardi di irregolarità”. A marzo 2023, quando era stato fornito l’ultimo dato ufficiale, si parlava di 9 miliardi di euro.
Le parole di Meloni sui bonus edilizi
Sono parole dure quelle usate da Giorgia Meloni nel corso del Consiglio dei ministri. Nel dettaglio, in riferimento al superbonus 110%, il presidente del Consiglio ha parlato di “un disastro che stiamo pagando in maniera pesante”. E ha sottolineato: “Vi anticipo alcuni numeri: nel complesso dei bonus edilizi introdotti dal Governo Conte 2, compreso il bonus facciate, i documenti dell’Agenzia dell'Entrate ci dicono esserci più di 12 miliardi di irregolarità. Alla faccia di chi accusa il centrodestra di essere ‘amico’ di evasori e truffatori. Grazie a norme scritte malissimo si è consentita la più grande truffa ai danni dello Stato. Noi dobbiamo occuparci di coloro che, per queste norme, ora rischiano di trovarsi per strada”.
Parole che fanno intendere la volontà di risolvere la questione dei crediti incagliati, ma che gettano un’ombra sulla possibilità di vedere il superbonus rifinanziato nella prossima legge di Bilancio. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non è stato più tenero e ha spiegato che il superbonus procede al ritmo di 3,5 miliardi al mese. Una cifra troppo elevata rispetto a quanto preventivato e che genera allarme.
La replica della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa
Tramite un comunicato la Cna, commentando le parole del ministro dell’Economia, ha affermato: “I bonus per la riqualificazione degli immobili, e in particolare il superbonus, sono stati fortemente ridimensionati già con l’ultima legge di Bilancio sia nella dimensione del beneficio e sia nella platea dei potenziali beneficiari, oltre alla cancellazione dell'opzione della cessione del credito. Interventi che hanno prodotto una vistosa frenata del comparto costruzioni che è stato il protagonista della accelerazione dell’economia nel biennio 2021-2022”.
La Confederazione ha sottolineato che “le continue modifiche normative dei bonus hanno prodotto confusione tra le imprese e i cittadini, mentre certezza e stabilità del quadro normativo sono il principale requisito per l'efficacia della misura. Al riguardo Cna ha più volte proposto il riordino del sistema degli incentivi del comparto casa per renderlo sostenibile per le finanze pubbliche e il mercato”.
Proseguendo: “Le continue modifiche, in concreto, hanno generato il grave problema dei crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese che ancora non ha trovato soluzione, nonostante l’impegno del governo che a inizio anno aveva aperto un tavolo tecnico. Infine lo stop improvviso al 110% nel novembre dell’anno scorso rischia di scardinare molti contratti per i quali i cantieri non sono stati ancora avviati, a causa delle difficoltà di reperimento dei materiali e per le proibitive condizioni meteo degli ultimi mesi. Per questo è necessaria una proroga per i condomini che hanno presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022”.
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