
Un trasferimento per motivi di lavoro, la nascita di un figlio o la necessità di cercare una sistemazione più consona alle nuove esigenze di vita: sono diverse le motivazioni che possono portare a voler cedere un immobile per comprarne uno nuovo. Quello che si deve affrontare, ad ogni modo è un passo importante nella propria vita e per questo ci si trova a chiedersi se quello scelto è un buon momento per vendere casa. Quasi impossibile dare una risposta a questa domanda. Un momento giusto non esiste: è necessario considerare molti fattori, molti dei quali sono soggettivi.
Qual è un buon periodo per vendere casa?
La primavera e l'autunno sono considerati i migliori periodi dell’anno per mettere in vendita la casa. In queste due stagioni il mercato immobiliare è generalmente più attivo: crescono gli acquirenti che sono in cerca di un immobile.
Giornate più lunghe e un clima più mite caratterizzano la primavera e contribuiscono a rendere gli immobili più attraenti ai potenziali acquirenti. Il ritorno alla routine dopo le vacanze estive, invece, è uno degli elementi che contraddistinguono l’autunno, quando molte persone tendono a riprendere i progetti a lungo periodo. Tra i quali rientra anche l’acquisto di una casa.
Alcuni fattori da prendere in considerazione
Per stabilire se effettivamente sia il momento migliore per mettere in valutare la propria casa e metterla in vendita, è opportuno prendere in considerazione una serie di fattori. I più importanti sono:
- il mercato locale. L’andamento delle compravendite nella zona in cui è ubicato l’immobile può influenzare in modo diretto il momento migliore per vendere. Per riuscire a farsi un’idea precisa su cosa stia accadendo è opportuno rivolgersi ad un’agenzia immobiliare presente sul territorio, che potrà fornire i consigli adeguati in base alla zona di riferimento;
- le condizioni dell’immobile. Nel caso in cui sia ben curato e opportunamente valorizzato è possibile trovare degli acquirenti in qualsiasi stagione dell’anno, non solo in autunno o in primavera;
- eventi stagionali. Le vacanze estive o quelle natalizie sono generalmente considerati i periodi meno favorevoli per vendere: gli acquirenti sono meno disponibili.

L’importanza della situazione finanziaria
Fino a questo momento abbiamo analizzato quale possa essere il momento migliore per vendere casa. Il ragionamento seguito fin qui, però, non tiene conto di quali possano essere le esigenze reali dei potenziali acquirenti. Ogni singolo individuo - e con lui la sua famiglia - ha proprie caratteristiche e una situazione che lo rende unico.
Un nucleo familiare si sta allargando perché è nato o è stato adottato un bambino, un altro si restringe. Ci possono essere esigenze lavorative che richiedono un cambio di città. Possono sorgere motivi di salute o la necessità di ottenere un po’ di liquidità dalla vendita dell’immobile.
I fattori stagionali, che abbiamo visto in precedenza, sono importanti. Ma altro sono le esigenze personali che possono rendere urgente la necessità di vendere. Lo stesso discorso vale per chi deve acquistare: anche lui potrebbe avere la necessità di chiudere l'operazione al più presto.
Cosa fa chiudere la vendita
Sono diversi i fattori che portano alla chiusura di una vendita: indubbiamente quello più importante è costituito dal prezzo. Sono poi importanti le regolarità urbanistiche e catastali, oltre alla presenza dei documenti necessari. Altro nodo da tenere a mente è l’eventuale acquisto di una nuova casa per chi vende (a che punto è questa operazione?).
Fattore da tenere a mente, inoltre, sono i tempi necessari per ottenere il mutuo dalle banche: oggi come oggi, purtroppo, si va incontro a un pesante rallentamento, che fino a qualche tempo fa non c’era.

Dopo quanti anni conviene vendere casa
Il momento ottimale per vendere casa, in linea generale, è dopo cinque anni dalla data di acquisto: in questo modo non si perdono le agevolazioni fiscali di cui si è beneficiato. E soprattutto si evita che la plusvalenza ottenuta venga tassata.
Ecco nel dettaglio perché converrebbe attendere almeno cinque anni:
- agevolazioni prima casa. La normativa attualmente in vigore prevede che, nel caso in cui l'immobile venga venduto prima che siano passati cinque anni dall'acquisto, si perdano i benefici che sono stati ottenuti. Anzi, ci si potrebbe trovare nella situazione di dover restituire le imposte risparmiate, oltre a pagare interessi e sanzioni;
- tassazione plusvalenza. Per le vendite effettuate prima dello scoccare dei cinque anni è prevista la tassazione della plusvalenza.
Perché conviene vendere casa nel 2025
In linea di principio vendere la casa nel 2025 potrebbe dimostrarsi una buona idea, anche se è necessario tenere sotto controllo come si muove il mercato immobiliare a livello locale (il suggerimento è quello di affidarsi a dei professionisti del settore, per analizzare la situazione). Questi sono i fattori più importanti da prendere in considerazione nel corso di quest’anno:
- per il 2025 gli esperti e gli analisti del settore prevedono che il mercato immobiliare possa crescere: la domanda è in aumento con prezzi stabili o in leggera crescita. Questi fattori potrebbero favorire la vendita, se si riesce ad agire tempestivamente;
- i tassi di interesse sui mutui, benché continuino ad essere alti rispetto al passato, sono a dei livelli accessibili, situazione che potrebbe incentivare gli acquirenti;
- la concorrenza tra gli immobili è inferiore: questo rende più facile riuscire a vendere in tempi più rapidi;
- è possibile che le agevolazioni fiscali riservate a chi acquista un immobile possano cambiare (non è una certezza, è una possibilità). Per poterle sfruttare è consigliabile muoversi in tempo utile.

Cosa serve per vendere bene la casa
Per riuscire a vendere casa velocemente, oltre al periodo giusto, è bene tenere a mente un aspetto molto importante: la documentazione. È necessario avere a disposizione tutta quella che serve. È obbligatorio, infatti, avere a portata di mano l’Ape, ossia l’attestato di prestazione energetica. Ma non solo occorrono:
- le licenze edilizie;
- la conformità urbanistica;
- l’agibilità.
Nel caso in cui l’immobile dovesse essere datato potrebbe essere necessario farsi seguire da un tecnico, che possa predisporre una relazione di regolarità edilizia (la RRE). All’interno di questo documento è raccolta tutta la documentazione relativa all’immobile che servirà nel momento in cui viene effettuato il rogito.
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