Le more sono frutti gustosi e deliziosi da mangiare sia in una macedonia che utilizzare per fare torte e dolci. Tutti le comprano, ma pochi sanno che si possono coltivare facilmente in casa. La coltivazione di more, infatti, è alla portata di tutti e non richiede grandi spazi all’aperto. Ecco cosa dovresti sapere per creare una tua pianta e non essere mai a secco di questi dolcissimi frutti.
Dove posizionare la pianta di more
La scelta del luogo dove posizionare la pianta di more è fondamentale e non può essere casuale. Queste piante crescono bene in aree soleggiate, dove possano ricevere almeno 6-8 ore di luce diretta al giorno. Un’esposizione ottimale favorisce una crescita vigorosa e una fruttificazione abbondante, migliorando anche il sapore dei frutti.
Oltre alla luce, è importante valutare anche la protezione dal vento: le more temono le raffiche forti che possono danneggiare i rami e rovinare il futuro raccolto. Per questo, in giardino va scelta una posizione riparata, magari vicino a una siepe o a una recinzione. In alternativa, puoi coltivare le more anche in vaso su un balcone soleggiato.
Qual è il terreno ideale per coltivare le more?
Per ottenere il meglio dalla coltivazione di more, il terreno non è mai da sottovalutare. Le more amano un suolo fertile, ben drenato e ricco di sostanza organica. Il terreno ideale è tendenzialmente leggero, con una componente sabbiosa che dovrebbe evitare ristagni d’acqua. Il pH del terreno dovrebbe essere compreso tra 5,5 e 6,5: valori leggermente acidi favoriscono l’assorbimento dei nutrienti essenziali e stimolano una crescita sana.
Prima di piantare, lavora il terreno in profondità e arricchiscilo con compost maturo o letame ben decomposto. Un altro accorgimento utile è mantenere una pacciamatura organica intorno alla base delle piante: aiuta a conservare l’umidità, limita la crescita delle erbe infestanti e protegge le radici dai cambiamenti di temperatura.
Il periodo ideale per piantare le more
Il periodo migliore per la coltivazione di more va generalmente dall’autunno inoltrato fino all’inizio della primavera. In particolare, il momento ideale è tra novembre e marzo, quando la pianta è in riposo vegetativo e le temperature sono più miti. Piantando in autunno, le radici hanno il tempo di stabilizzarsi nel terreno durante i mesi più freschi e umidi.
Se l’autunno o l’inverno nella tua zona è troppo freddo puoi anche posticipare la messa a dimora a fine inverno o all’inizio della primavera, non appena il terreno si sarà riscaldato e non sarà più soggetto a forti gelate.
Tuttavia, bisogna ricordare che se scegli more a radice nuda, il periodo da novembre a marzo è da rispettare, mentre per le piante in vaso è possibile estendere la finestra di impianto anche alla primavera inoltrata, purché si eviti la piena estate.
Quanto produce una pianta di more
Se vuoi dedicarti alla coltivazione di more, molti si chiedono a quanto potrebbe ammontare la produzione di frutti. La resa di una pianta di more dipende da diversi fattori: varietà scelta, condizioni climatiche, qualità del terreno, esposizione al sole e pratiche adottate. In condizioni ideali, una pianta adulta ben curata può produrre mediamente tra 3 e 5 kg di frutti a stagione. Alcune varietà particolarmente vigorose e rifiorenti arrivano anche a superare i 6 kg per pianta.
È importante sottolineare che la piena produttività si raggiunge generalmente dal terzo anno dopo l’impianto. Nei primi due anni, la pianta si concentra principalmente sulla crescita vegetativa e sull’espansione dell’apparato radicale, offrendo raccolti più modesti. Inoltre, ricorda che le more senza spine sono spesso selezionate per la loro facilità di raccolta e per la maggiore produttività: alcune cultivar possono produrre anche il 20-30% in più rispetto alle varietà tradizionali.
Cosa non piantare vicino le more?
Non tutte le colture sono compatibili tra loro: alcune specie possono ostacolare lo sviluppo delle more. Tra le piante da evitare:
- Solanacee: pomodori, patate, melanzane e peperoni sono spesso portatori di malattie fungine come la verticillosi e l’oidio, che possono facilmente trasmettersi alle more.
- Fragole: anche se spesso coltivate insieme ad altri piccoli frutti, le fragole e i suoi stoloni tendono a favorire l’insorgenza di muffe grigie (Botrytis) e marciumi radicali.
- Lamponi: pur appartenendo alla stessa famiglia, lamponi e more condividono numerosi parassiti e malattie (come la ruggine e i virus specifici dei Rubus).
per commentare devi effettuare il login con il tuo account