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Visual Capitalist

Il 2025 si preannuncia come un anno di stabilizzazione per l’economia mondiale. Secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale (FMI), riportate da Visual Capitalist nel recente articolo “Mapped: Every Country’s GDP Growth Forecast for 2025”, il prodotto interno lordo globale crescerà del 3,2%. Un dato che segna un leggero miglioramento rispetto alle proiezioni di aprile, ma che conferma un contesto di espansione moderata e disomogenea.

Le economie emergenti continueranno a trainare la crescita. In Asia, India e Cina restano protagoniste assolute, con tassi di espansione rispettivamente superiori al 6% e intorno al 4,5%. Anche l’Africa subsahariana mantiene un ritmo sostenuto, grazie al dinamismo dei settori energetico e agricolo e all’espansione delle infrastrutture. Tuttavia, il FMI segnala che queste regioni rimangono vulnerabili a shock esterni, dall’instabilità geopolitica alle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime.

Sul fronte opposto, le economie avanzate mostrano una marcia più lenta. Negli Stati Uniti la crescita prevista si aggira intorno al 2%, mentre l’Eurozona fatica a superare l’1,5%. In questo scenario, l’Italia rientra tra i paesi europei a crescita contenuta: secondo le proiezioni, il PIL italiano nel 2025 aumenterà di circa 0,8–1%, in linea con Francia e Germania. Pesano l’inflazione ancora alta, i costi del credito e la necessità di mantenere i conti pubblici sotto controllo dopo gli anni di spesa straordinaria.

Nonostante le sfide, alcuni segnali positivi emergono. La riduzione dell’inflazione e la graduale discesa dei tassi di interesse potrebbero favorire una ripresa dei consumi e degli investimenti. Il FMI prevede anche un rafforzamento del commercio internazionale, soprattutto se le tensioni geopolitiche resteranno sotto controllo.

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