Nella città piemontese si può visitare lo storico Carcere Le Nuove: ecco come visitare l'edificio simbolo della memoria civile.
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Ex Carcere Le Nuove Foto
Ex Carcere Le nuove Foto, Torino Blanco (FAI)

Situato nel cuore di Torino, il carcere Le Nuove fu inaugurato nel 1870 con l’intento di introdurre un modello carcerario moderno e funzionale, segnando una svolta nell’approccio alla detenzione in Italia. Il Carcere Le Nuove di Torino rappresenta, infatti, uno dei luoghi più emblematici della memoria storica cittadina, un edificio che ha attraversato epoche drammatiche e trasformazioni profonde. Oggi, il sito si è trasformato in un museo unico nel suo genere, un luogo che trasmettere anche le testimonianze della Resistenza, delle lotte per i diritti civili e delle vite spezzate dietro le sue mura.

Storia e architettura del Carcere Le Nuove di Torino

L’ideazione del Carcere Le Nuove di Torino si deve all’ingegnere Giuseppe Polani, che tra il 1862 e il 1870 progettò una struttura destinata a rivoluzionare il sistema penitenziario italiano. L’inaugurazione nel 1870 segnò la fine delle vecchie prigioni cittadine e l’inizio di una nuova era nella gestione della detenzione

 Il complesso fu concepito secondo i principi della segregazione individuale, una novità per l’epoca: le 648 celle erano distribuite su tredici bracci. Uno degli elementi più distintivi dell’architettura era la presenza delle cosiddette finestre “a bocca di lupo”, progettate per la sicurezza: lasciavano intravedere solo una porzione di cielo, privando i reclusi della vista sulla città.

Il carcere disponeva inoltre di due cappelle separate per uomini e donne, a testimonianza di una rigorosa divisione degli spazi in base al genere.

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Dimod61, CC BY 3.0 Wikimedia commons

Il ruolo storico durante la Resistenza e la Seconda Guerra Mondiale

Durante il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, il carcere Le Nuove di Torino assunse un ruolo tragicamente centrale nella storia della città. Le sue mura divennero teatro di sofferenze indicibili per centinaia di oppositori politici, partigiani ed ebrei, arrestati, torturati o deportati verso i campi di concentramento nazisti.

  • Centro nevralgico durante il fascismo: il carcere fu utilizzato come luogo di detenzione per chiunque si opponesse al regime. Le celle si riempirono di uomini e donne accusati di attività antifasciste o semplicemente sospettati di non condividere l’ideologia dominante.
  • Il “braccio tedesco”: una sezione specifica della struttura venne affidata alle SS tedesche. Qui si consumarono alcune delle pagine più oscure della storia carceraria torinese, con episodi di violenza, repressione e deportazione che ancora oggi vengono ricordati nelle visite guidate e nei percorsi della memoria.
  • Dopo il 1945: con la fine della guerra, il carcere fu oggetto di alcuni interventi migliorativi. Vennero ampliate le finestre, installati termosifoni e servizi igienici più adeguati. 
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Freepik

Dalla chiusura al Museo del Carcere

Dopo oltre un secolo di attività, la dismissione avvenuta alla fine degli anni Ottanta ha lasciato spazio a un progetto di recupero che ha saputo restituire valore e dignità a un edificio carico di storia, oggi tra le cose da vedere a Torino più particolari.

Il complesso, abbandonato e in parte degradato dopo la chiusura, è stato oggetto di un attento restauro che ne ha preservato la struttura originaria e i dettagli architettonici più significativi. Grazie all’impegno di associazioni, volontari e istituzioni locali, il sito è diventato il Museo del Carcere Le Nuove, un luogo dove la memoria funge da sponda all’educazione alla cittadinanza e ai diritti umani.

Cosa vedere oggi al Museo del Carcere Le Nuove

 La sua offerta si articola in numerose attività pensate per coinvolgere pubblici diversi e stimolare una riflessione attiva sul valore della libertà, della giustizia e della dignità umana.

  • Visite guidate immersive: attraverso percorsi personalizzati, si possono vedere le celle, i luoghi simbolo della Resistenza e gli spazi comuni, accompagnati da guide esperte.
  • Mostre temporanee: il museo ospita regolarmente esposizioni su temi storici, sociali e artistici, offrendo nuovi spunti di approfondimento sulla storia.
  • Eventi speciali: tra le iniziative più apprezzate figurano le Giornate FAI d’Autunno, che aprono le porte a un pubblico ancora più vasto e permettono di scoprire aspetti inediti del complesso.
  • Iniziative didattiche: Il museo propone percorsi formativi per scuole di ogni ordine e grado, cin laboratori, incontri e materiali educativi pensati per sensibilizzare le nuove generazioni al valore della memoria storica.
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Getty images

Come visitare il Museo delle Carceri di Torino

Il museo si trova in Via Paolo Borsellino, e, una posizione facilmente raggiungibile dal centro di Torino e offre un’ampia gamma di servizi sia per visitatori individuali che per gruppi organizzati.

  • Orari di apertura: gli orari possono variare in base alla stagione o agli eventi speciali.
  • Prenotazione: per garantire l’accesso e la partecipazione ai percorsi guidati, è richiesta la prenotazione online.
  • Biglietti: i biglietti hanno un costo di 8 euro. I prezzi sono soggetti a variazioni e promozioni periodiche.

Vivere a Torino

La città di Torino ha un ritmo che sorprende: non frenetico ma equilibrato. I torinesi amano definirla “a misura d’uomo”, e in effetti è facile attraversarla in bici, muoversi con i mezzi pubblici e trovare quartieri vivaci ma mai caotici. Il centro è monumentale e ordinato, con portici che proteggono in inverno e caffè storici che raccontano di altre epoche. L’inverno è effettivamente freddo, ma le Alpi vicine diventano un vantaggio per chi ama sciare o semplicemente vedere la neve. Se cerchi casa nella città sabauda, inizia guardando gli annunci di idealista:

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