Ecco i metodi sicuri per pulire e conservare gli oggetti e i gioielli in corallo preservandone le condizioni nel tempo.
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Una collana in corallo rosa
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Gabriella Dabbene (Collaboratore di idealista news)

Il corallo è uno dei materiali più delicati e preziosi utilizzati nell'artigianato e nella gioielleria: la sua natura organica e porosa lo rende particolarmente vulnerabile agli agenti esterni, dall'umidità ai prodotti chimici, fino alla semplice esposizione alla luce solare diretta. Per questo, se si possiedono oggetti o monili di corallo diventa dunque fondamentale sapere come pulire il corallo senza danneggiarlo: è un'operazione che richiede attenzione, metodi delicati e una buona comprensione delle caratteristiche di questa sostanza, prodotta da organismi marini e tanto apprezzata.

Come si fa la pulizia degli oggetti in corallo che hai in casa

Gli oggetti decorativi in corallo come statue, complementi d'arredo o sculture, necessitano di un approccio delicato che rispetti la struttura porosa del materiale. La pulizia regolare prevede interventi ogni 6 mesi circa, salvo situazioni particolari che richiedano maggiore frequenza.

Il metodo più sicuro per la pulizia degli oggetti in corallo prevede questi passaggi:

  • rimozione della polvere: utilizzare sempre un panno morbido e asciutto, preferibilmente in microfibra, per eliminare le particelle superficiali senza graffiare;
  • pulizia leggera: inumidire leggermente un panno con acqua tiepida e sapone neutro molto diluito, evitando di bagnare eccessivamente l'oggetto;
  • asciugatura accurata: tamponare subito con un panno asciutto, senza esporre il corallo a fonti di calore diretto come termosifoni o phon;
  • lucidatura naturale: applicare una goccia di olio vegetale (mandorle dolci o oliva) su un panno pulito e passarlo uniformemente sulla superficie.

Un aspetto cruciale riguarda l'immersione: molti metodi tradizionali prevedono bagni in soluzioni di ammoniaca o altri prodotti, ma questa pratica può risultare dannosa: l'acqua penetra nei pori del corallo e, se l'esposizione si prolunga, può causare deterioramento interno, opacizzazione o crepe.

Per oggetti in corallo molto sporchi o incrostati, meglio rivolgersi a un restauratore specializzato piuttosto che rischiare danni irreversibili con trattamenti aggressivi.

Una collana in corallo rosso, famoso per il suo colore acceso
Pixabay

Come pulire i gioielli in corallo

I gioielli in corallo montati su anelli, collane, bracciali o orecchini, richiedono attenzioni particolari per la presenza di metalli e altre pietre. In questo caso la frequenza consigliata è di una pulizia ogni 1-2 mesi, almeno per i pezzi indossati regolarmente. La tecnica più sicura esclude completamente l'immersione in acqua: si procede invece con un panno appena inumidito con acqua tiepida e sapone neutro, trattando solo la superficie del corallo con movimenti delicati e senza sfregare.

È insomma una procedura diversa da quella consigliata per pulire l'oro. Le incrostazioni nelle zone difficili da raggiungere possono essere rimosse con un cotton fioc umido o uno spazzolino a setole morbidissime, facendo particolare attenzione a non bagnare le giunture metalliche. 

Dopo la pulizia, è importante asciugare bene ogni parte del gioiello in corallo con un panno in microfibra; i monili vanno poi conservati separatamente dagli altri accessori, in custodie morbide o sacchetti di tessuto, lontano da fonti di calore e umidità. Per gioielli antichi o di particolare valore, la soluzione migliore resta affidarsi a un orefice o un professionista che sappia intervenire senza compromettere l'integrità del pezzo.

Il corallo scolorisce o si opacizza? Cosa sapere

Il corallo è un materiale calcareo di origine organica estremamente sensibile al deterioramento: a differenza delle pietre dure, la sua composizione lo rende vulnerabile e soggetto a modifiche anche significative se non trattato correttamente. Lo scolorimento del corallo rappresenta uno dei problemi più comuni: 

  • il corallo rosso, particolarmente pregiato per la sua tonalità intensa e la maggiore duttilità, può perdere brillantezza e virare verso tonalità più spente se esposto a luce solare diretta, umidità eccessiva o sostanze aggressive;
  • anche il corallo rosa e il corallo bianco grezzo subiscono alterazioni cromatiche quando non vengono puliti e conservati adeguatamente.

L'opacizzazione è un altro fenomeno frequente: la superficie lucida si appanna progressivamente, perdendo quella lucentezza naturale che caratterizza il corallo. Nei casi più gravi, l'uso di detergenti acidi o corrosivi può provocare crepe, rotture o erosione della superficie.

corallo bianco
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Come conservare il corallo al meglio

La conservazione del corallo è importante quanto la pulizia per garantirne la durata nel tempo, poiché questo materiale necessita di condizioni ambientali stabili e protezione da diversi fattori di rischio.

La temperatura e l'umidità vanno controllate: ambienti troppo secchi possono causare disidratazione e crepe, mentre l'umidità eccessiva in casa favorisce l'assorbimento di acqua nei pori. L'ideale è un ambiente fresco e asciutto, con temperatura costante; anche la luce solare diretta va evitata, poiché i raggi UV alterano il colore e indeboliscono la struttura del materiale.

Gli oggetti in corallo non devono entrare in contatto con superfici dure o altri oggetti che potrebbero graffiarli

  • per i gioielli, la soluzione migliore è conservarli singolarmente in custodie imbottite o sacchetti di tessuto morbido;
  • le statue e i complementi d'arredo vanno posizionati in luoghi sicuri, dove non rischino urti o cadute.

Una particolare attenzione merita l'esposizione a sostanze chimiche: profumi, lacche per capelli, detergenti domestici e cosmetici vanno tenuti lontani dal corallo; inoltre, anche il sudore può risultare dannoso nel lungo periodo, motivo per cui i gioielli andrebbero puliti dopo ogni utilizzo con un semplice panno asciutto.

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