Alcune malattie delle conifere potrebbero portare alle foglie che si seccano o a compromettere la stabilità dell'intero albero.
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Le conifere sono alberi diffusissimi e belli da vedere: in questa categoria rientrano cedri, cipressi, abeti, ma anche larici, abeti e ginepri. Utilizzati anche per ricavare la legna da lavorare, si caratterizzano per le piccole foglie a forma di ago e per le loro pigne. Tuttavia, se ci si prende cura di questi alberi, bisogna fare attenzione alle malattie delle conifere che potrebbero presentarsi.

Perché le conifere seccano? 

Quando una conifera comincia a seccare, quasi sempre sta inviando un segnale preciso: qualcosa sta compromettendo le sue radici, la circolazione della linfa o la salute dei suoi aghi. Le cause possono essere semplici stress ambientali, ma spesso il problema nasce da malattie fungine, parassiti o errori nella loro routine di cura. Di conseguenza, alcune delle ragioni più comuni per cui una conifera secca sono:

  • Marciume radicale: si tratta di funghi patogeni che colpiscono le radici, impedendo alla pianta di assorbire acqua e nutrienti.
  • Ruggini (come la ruggine del ginepro): provocano ingiallimenti e disseccamento graduale dei rami.
  • Aghi secchi: sempre a causa di malattie fungine, gli aghi ingialliscono, poi diventano marroni e cadono.
  • Insetti xilofagi o succhiatori: specie come processionaria, cocciniglia e afidi indeboliscono la pianta, favorendo infezioni fungine.

Tuttavia, non sono solo da temere i parassiti esterni, ma anche alcune condizioni di coltivazione. Fra queste:

  • Terreno non adatto o ristagni idrici: potrebbe causare radici asfittiche e sensibili alle malattie.
  • Aridità prolungata o irrigazioni irregolari: in tal caso gli aghi si seccano a partire dalle estremità.
  • Eccesso di potature o tagli mal eseguiti: possono essere la causa dell’arrivo di funghi e parassiti.
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Come si curano le conifere 

Prima di curare le conifere bisogna diagnosticare correttamente il problema: capire se il problema è un fungo, un insetto o un errore nella cura permette di scegliere la strategia giusta e recuperare anche piante molto compromesse.

Sia per mantenere che per riportare in salute una conifera, comprese quelle da giardino come il cipresso da siepe, dovrai seguire queste buone pratiche:

  • Migliora il drenaggio del terreno: le radici delle conifere soffrono se i terreni sono eccessivamente pesanti o ci sono ristagni. L’ideale sarebbe aggiungere sabbia, ghiaia o materiale drenante.
  • Irriga con regolarità, ma senza eccessi: un’irrigazione profonda, anche se non quotidiana, rafforza le radici.
  • Taglia solo i rami secchi, disinfettando sempre gli attrezzi: ciò aiuta a limitare la diffusione delle infezioni.
  • Utilizza fungicidi specifici nei periodi critici, soprattutto contro marciumi e seccumi fogliari. Potresti chiedere una consulenza a un agronomo o in vivaio.
  • Evita fertilizzazioni eccessive: troppo azoto indebolisce gli aghi e apre la strada ai funghi.
  • Aerazione alla base: mantieni pulita la zona attorno al tronco, senza accumuli di foglie o pacciamature troppo spesse.
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Che malattie hanno i pini? 

I pini sono tra le conifere più sensibili ai funghi che attaccano aghi e corteccia, soprattutto in ambienti umidi o con scarsa circolazione d’aria. Le malattie più comuni sono facilmente riconoscibili, le più note sono quindi:

  • Processionaria del pino: più che una malattia è un parassita, ma provoca gravi defogliazioni e indebolimento generale.
  • Seccume degli aghi (Lophodermium): crea macchie scure sugli aghi, poi porta alla loro caduta.
  • Ruggine del pino: si caratterizza per ispessimenti, bolle di color arancione e deperimento dei nuovi getti.
  • Cancro resinoso: i rametti muoiono rapidamente, con fuoriuscite di resina nella zona colpita.
  • Marciume radicale: attacca le radici nei terreni pesanti e troppo bagnati, causando ingiallimenti.
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Cosa sono i funghi legnosi 

I funghi legnosi sono organismi che vivono sul legno morto o debilitato, e spesso appaiono come vere e proprie “mensole dure”, simili a zoccoli o ventagli, attaccate al tronco. La loro presenza indica che il legno interno si sta degradando: questi funghi, infatti, si nutrono della cellulosa o della lignina, due componenti essenziali per la stabilità strutturale dell’albero.

Si sviluppano soprattutto su piante ferite, vecchie o con parti già marce. Molte specie, addirittura, possono compromettere seriamente la stabilità di una conifera, fino a causarne la caduta. Riconoscerli e intervenire presto è fondamentale: quando compaiono, significa che il problema non è più superficiale. Un esperto può valutare se è possibile salvare la pianta o se occorre procedere a interventi più drastici.

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