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Con la disoccupazione in aumento le poche offerte di lavoro che ci sono in giro sono subissate di currucula che giungono in grandi quantità. I responsabili di risorse umane devono prendere per questo delle decisioni rapide al momento di fare una prima scrematura e poter poi scegliere i candidati. Ecco sei cose che si devono assolutamente evitare per non finire subito nel tritacarte:

1. Il carattere. Quando si scrive su word spesso il programma imposta il corpo del testo su un 11 di default e nella schermata può sembrare corretto. Ma il carattere deve essere sempre di 12, chiaro e leggibile: un times new romans o un helvetica sono i migliori. Inutile fare i fantasioni con caratteri illegibili

2. Le date. Dimenticare di mettere le date degli studi, ma soprattutto alle esperienze professionali rende un curriculum inaffidabile. La sensazione è quella di una persona che non ha maturato delle esperienze determinanti o che può aver inventato

3. La foto. Se si decide di metterla, e non è obbligatorio, dev'essere una foto seria in cui si è vestiti bene. Trascuratezza o un eccesso di vistosità fanno immediatamente finire il curriculum nel cestino

4. Problemi di formato. Le distinte versioni di office rendono alcuni documenti illegibili a seconda del computer di chi li riceve. Per non correre rischi, meglio salvare il curriculum come .doc (attenti al docx di windows vista) o pdf

5. Non rispettare le istruzioni. Alcune offerte di lavoro chiedono esplicitamente di inviare determinati documenti, come un certificato che attesti la conoscenza di lingue straniere, una lettera di presentazione o delle referenze. Non farlo significa condannarsi al tritacarte

6. La lunghezza. Due pagine di curriculum sono più che sufficienti. Evitare frasi discorsive o di elencare infiniti corsi, master, giornate di formazione con particolari inutili e che estendono all'infinito la vostra presentazione

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