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Europa, controlli piú duri sull'evasione e nuove tasse

Giovedì scorso, dopo la riunione dell'ecofin, l'unione europea aveva approvato l'introduzione di una tassa sulle banche. Nella nota ufficiale si specificava  che ogni paese deciderà i criteri. Tra favorevoli e contrari, la notizia era ufficiale. Improvvisamente però il presidente del consiglio, silvio berlusconi, ha qualificato la tassa come "ridicola". Qual è a questo punto la posizione italiana?

Silvio berlusconi ieri ha detto: "l'Italia - al vertice di bruxelles di venerdì scorso - ha posto un veto alla proposta di una tassa europea sulle transazioni finanziarie. Tanto che il vertice ha previsto la possibilità di una imposizione sulle banche e non sulle operazioni finanziarie". Una presa di posizione, quella del governo italiano che di fatto apre una spaccatura fra Italia e germania. Su una misura di fronte alla quale è sempre stata Chiara la freddezza del nostro paese mentre la germania, appoggiata dalla francia, ha sempre sostenuto la necessità di tale forma di imposizione, anche solo a livello europeo

Su cosa sia successo durante la riunione dell'ecofin a questo punto non sappiamo a cosa attenerci. Da berlino infatti arriva una nota alle dichiarazioni di berlusconi, secondo cui le "conclusioni sono state approvate da tutti i capi di stato e di governo"

I 27 hanno (o avrebbero?) concordato di inserire nelle conclusioni una frase in cui ci si impegna anchen a promuovere l'idea di una tassa sulle transazioni finanziarie nel corso della prossima riunione del g20 a toronto, come chiesto da francia e germania

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