
Investita dalla peggiore crisi economica degli ultimi anni, la Cina si presenta a Expo 2015 con un padiglione dal titolo emblematico "Terra di speranza, cibo per la vita" il cui concetto è quello dell'uomo come parte integrante della natura. La struttura non passa certo inosservata soprattutto per le forme ondulate di un tetto formato da più di mille pannelli di bambù e da una membrana plastica che filtra la luce in modo molto particolare.
È la prima volta che la Cina si presenta ad un'Esposizione Universale con un padigione self-built, il cui progetto è frutto della collaborazione tra un consorzio formato dalla Tsinghua University e dal Beijing Qingshang Environmental & Archtectural Design Institut.
La struttura occupa una superficie di 4.590 m2 (si tratta della più vasta dopo quella del padiglione tedesco) ed è suddivisa in quattro aree tematiche: il cielo, con le ventiquattro fasi del calendario lunare; l’uomo, rappresentato da oggetti legati all’agricoltura, alla cultura e al cibo; la terra, richiamata sui maxischermi presenti nel padiglione che proiettano immagini di panorami cinesi; e l’armonia necessaria per sviluppare un futuro sostenibile.
Con ampie vetrate e trasparenze che richiamano il profilo degli skyline urbani e colori e forme che richiamano invece i campi agricoli, l'opera cinese colpisce anche per l'installazione di led colorati, contenuti in tubicini disposti simmetricamente sul pavimento nella sala più ampia del padiglione.






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