La Sardegna, per la sua posizione strategica, è stata nel corso dei secoli meta di numerosi popoli. Scopri quali sono stati i principali.
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Quali popoli hanno invaso la Sardegna
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La Sardegna, con le sue coste frastagliate e le sue risorse naturali, ha sempre esercitato un grande fascino su molti popoli. La sua storia è segnata da una serie di dominazioni straniere, che hanno lasciato un'impronta indelebile sul suo patrimonio culturale e linguistico. Dalle prime civiltà che si insediarono sull'isola, addirittura i Fenici, passando per i grandi imperi antichi, la Sardegna è stata un crocevia di culture e di dominazioni. Scopri quali popoli hanno invaso la Sardegna per comprendere le ragioni che hanno spinto questi popoli a conquistare l'isola.

Sant'Antioco: un viaggio attraverso millenni

Conosciuta originariamente come Sulki, dal punto di vista urbanistico, la città più antica d'Italia è in Sardegna: Sant'Antioco si trova sull'isola omonima, a sud ovest di Cagliari, un bellissimo luogo dove vivere in Sardegna al mare. È stata un fulcro vitale per il commercio e la cultura nel Mediterraneo e la sua storia è segnata dalle dominazioni fenicia, cartaginese e romana, ognuna delle quali ha lasciato un'impronta indelebile sul tessuto urbano e culturale della città.

Sant'Antioco
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Nuragici

Anche se non si tratta propriamente di un'invasione, la civiltà nuragica è stata la prima a lasciare un'impronta significativa sull'isola, costruendo i caratteristici nuraghi, ancora disseminati in tutto il territorio sardo, dal più grande al più antico, il Nuraghe Nolza, datato al II millennio a.C.

Fondazione fenicia e dominazione cartaginese

Parlando di antichità in Italia, si pensa sempre ai romani, ma in Sardegna bisogna tornare sorprendentemente indietro ai Fenici. Si può citare ad esempio la fondazione di Sant'Antioco, che ha segnato l'inizio di un'era di prosperità che è continuata con la dominazione cartaginese. In questo periodo la città ha acquisito, con il suo porto e grazie alla sua posizione geografica, un ruolo strategico nelle rotte commerciali del Mediterraneo.

Tofet fenicio
Gian Luca Sgaggero CC BY-SA 2.0 Flickr

L'eredità romana

Con la vittoria nella Prima Guerra Punica, i Romani conquistarono la Sardegna e la integrarono nel grande impero. Sotto il dominio romano, Sant'Antioco ha continuato a fiorire, arricchendosi di monumenti e infrastrutture che ancora oggi possono essere ammirati nei suoi siti archeologici e nei musei che custodiscono reperti appartenenti a tutte le dominazioni della città.

Bizantini

Dopo un breve periodo di dominazione germanica, i Bizantini riconquistarono l'isola dai Vandali con l'imperatore Giustiniano nel 534 e la governarono per diversi secoli, portando con sé l'influenza della cultura greco-romana e cristiana. Un mirabile esempio della presenza bizantina è proprio la Basilica di San Saturnino a Cagliari, che infatti è riconosciuta come una delle città più antiche d'Italia.

Basilica San Saturnino a Cagliari
Francesca Iannelli, CC BY-SA 3.0 Wikimedia commons

Aragonesi e spagnoli

Dopo un breve presidio da parte della repubblica di Pisa, gli Aragonesi, originari della Catalogna, conquistarono la Sardegna e la unirono alla Corona d'Aragona. Il dominio aragonese durò per oltre tre secoli, lasciando un'impronta significativa sulla cultura e sulla lingua sarda: in città come Alghero, ad esempio, si parla ancora un po' di catalano. In seguito, con l'unione della Corona d'Aragona con quella di Castiglia, la Sardegna passò sotto il dominio spagnolo.

Il patrimonio archeologico di Sant'Antioco

I resti archeologici di Sant'Antioco, la prima città nata in Italia, offrono una finestra unica sul passato, con siti che spaziano da un'era a un'altra, come un libro da sfogliare.

Cosa vedere a Sant'Antioco, il paese più antico della Sardegna? Naturalmente c'è l'imbarazzo della scelta, vista la storia della Sardegna dalla preistoria a oggi. Ci sono il museo etnografico, il museo archeologico o il tofet fenicio, cioè un santuario o area sacra a cielo aperto, poi la basilica bizantina e le imponenti necropoli e ipogei che documentano l'antichità della città.

Oltre a Sant'Antioco vale la pena ricordare Tharros, un sito archeologico della provincia di Oristano, situato nel comune di Cabras. Qui i Fenici fondarono una città sui resti preesistenti di un insediamento nuragico. La visita si svolge completamente all'aperto, con il bellissimo mare sardo a fare da cornice.

Museo archeologico
Gian Luca Sgaggero CC BY-SA 2.0 Flickr

Tradizioni millenarie ed eventi storici

La storia millenaria della Sardegna continua a influenzare profondamente la cultura isolana: tradizioni come l'arte della tessitura del bisso sono esempi viventi di un patrimonio che si perpetua nel tempo. Questa antica tecnica di lavorazione della seta marina, cangiante e pressoché impercettibile al tatto, un tempo riservata alle élite, oggi rappresenta una delle gemme culturali della città.

Il legame di questa terra con il suo passato è visibile non solo nelle pratiche artigianali, ma anche nelle numerose festività che scandiscono l'anno. Eventi come la festa di Sant'Antioco Martire, il patrono dell'isola, ad aprile, o la rievocazione della battaglia di Sanluri, chiamata Sa Battalla, sono momenti di grande partecipazione comunitaria e di rievocazione storica che rafforzano il senso di appartenenza e continuità con le tradizioni del passato.

tessitura del bisso
Giulio Gigante CC BY-SA 2.0 Flickr

Vivere a Sant'Antioco

Soggiornare in questa antica città significa respirare secoli di storia e tradizioni, leggibili in ogni roccia e in ogni casa del luogo. Vivere a Sant'Antioco significa avere ritmi rilassati e un'alta qualità della vita, grazie anche al clima e all'ottima cucina sarda. Le spiagge sono stupende e gratuite ma per spostarsi è necessario avere un'auto a disposizione. Se ti interessa un trasferimento in questa zona, ecco quali sono gli annunci più recenti di idealista per ogni tipo di casa: 

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