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Gerardo paterna, come togliere il gesso all'agente immobiliare per competere con successo in un mercato nuovo

Articolo scritto da gerardo paterna, agente immobiliare e blogger

Il trend negativo del franchising immobiliare in Italia (-12,47% rispetto al 2013), è solo l'apice, la punta dell'iceberg che mette in luce la reale dimensione della criticità del settore dell'intermediazione, un anello importante della filiera immobiliare del nostro paese. Alla prova dei fatti ci si è resi conto che ciò che dobbiamo innovare non sono tanto i servizi che ruotano intorno alle agenzie immobiliari, quanto il modello gestionale dell'agenzia stessa

Il costo pagato in questi anni dal franchising, è un sacrificio certamente non voluto, ma del quale l'intera categoria della mediazione dovrebbe essere grata. Gli "alert" lanciati dal 2010 sulla moria degli affiliati dei vari network, ha riempito di compiacimento i detrattori del franchising, inutile negarlo, che però non sono andati oltre ciò che appare, crogiolandosi in un penoso lamentio sulla "crisi" e continuando a "sparare sul pianista", il franchising per l'appunto.

Quello che cominciamo a capire solo ora, alla prova dei fatti, è che ciò che dobbiamo innovare non sono tanto i servizi che ruotano intorno alle agenzie immobiliari, quanto il "modello gestionale" dell'agenzia stessa

Non so voi, ma io conosco molti agenti immobiliari davvero in gamba, ma totalmente sprovvisti di managerialità, di capacità di gestione, quella cosa che porta l'agente immobiliare ad essere un imprenditore, non solo per il fisco.

Dobbiamo smetterla quindi di cercare soluzioni complicate, inventare servizi bellissimi sulla carta, ma inapplicabili sulla strada, esasperare l'uso della tecnologia (chi mi conosce sa bene quanto tenga all'alfabetizzazione informatica degli agenti) o cercare per forza la diversità, a tal punto da smarrire il senso del proprio operare nel mercato.

E' necessario prendere atto di questa emergenza per poter esistere in un ecosistema immobiliare completamente rivoluzionato da compravendite dimezzate, credito limitato, patrimonio immobiliare vetusto e sovrabbondante, una quota di non intermediato costante, la presenza di nuovi attori che proveranno a trovare il proprio posto all'interno del mercato.

Proprio dalle strutture organizzate, dai grandi brand può arrivare un segnale preciso che vada oltre la retorica difensiva su ciò che si è stati e dimostri, invece, cosa si può fare, come si può togliere il "gesso ad un vecchio modo di fare mediazione", liberando il vero cambiamento per competere con successo nel mercato attuale.

In ogni caso, la nascita di aggregazioni locali, quello che chiamo "rinascimento a km zero", costituisce un segnale forte, alternativo al franchising tradizionale, una realtà credibile che sta coinvolgendo molti operatori che hanno deciso di intraprendere la strada del "cambiamento".

Che l'aggregazione resti un valore, è fuori discussione, addizionarla di una buone dose di innovazione, resta una sfida tutta aperta

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7 Commenti:

aleghe
4 Dicembre 2014, 10:53

Sarà, ma io credo che incaponirsi a mantenere il 6% standard di richiesta a titolo di commissione per una vendita, oggi che gli strumenti tecnologici assistono non solo la loro attività, è anacronistico...

Gerardo
4 Dicembre 2014, 12:34

E' un costo professionale, forse dal suo punto di vista iniquo, ma dipende molto dalla percezione del servizio reso. Se la sua percezione è quella di avere davanti un "apriporta", è eccessiva anche una commissione del 2%, ma qui il problema non è suo, ma dell'agente che non ha qualificato il proprio servizio. Le auguro di incontrare un professionista che rappresenti meglio il valore di una buona intermediazione.

Experto avalado por idealista
simone sculli
4 Dicembre 2014, 14:55

Nel resto d'europa le agenzie prendono dall'8 al 15% gestiscono condomini patrimoni. Il notaio viene in agenzia e prende una minima parte rispetto ai colleghi italiani.
Prendere un incarico in esclusiva o fare un ribasso non e' un impresa titanica comunque la media e' dal 4,5 al 5% il 6 e' abbastanza arduo.

Guido
5 Dicembre 2014, 16:22

In base al sistema italiano l'agente ha praticamente zero rischi/responsabilità, per cui anche il ricavo dalla sua attività dovrebbe allinearsi ad un valore prossimo allo zero.
Il web è uno strumento meraviglioso ed economicissimo per annunci immobiliari (niente più spreco di carta per inutili economici a pagamento su quotidiani) e penso/spero che a breve ci sia l'estinzione di una categoria professionale di cui pochissimi sentiranno la mancanza

Non ho capito se la sua è una provocazione oppure un'affermazione. Comunque provo a risponderle.

Sulle responsabilità dell'agente immobiliare in Italia, la normativa vigente è molto Chiara. L'agente risponde per tutte le informazioni raccolte e trasferite, sulla veridicità delle stesse; è responsabile in solido per il pagamento delle imposte correlate alla registrazione del preliminare di compravendita; è tenuto a verificare, conservare e segnalare una serie di informazioni attinenti all'identità delle parti in causa, alla ragione e alla modalità di pagamento (antiriciclaggio), rischiando sanzioni pesantissime, talvolta anche con risvolti penali. L'agente immobiliare è obbligato inoltre a sottoscrivere un'assicurazione contro i rischi professionali.

Per quanto concerne la parte commerciale, i portali immobiliari sono pieni di annunci di privati, ormai databili col Carbonio 14. La presenza sul portale è solo una piccola frazione del lavoro di marketing che sta a monte di ogni compravendita. E' ingenuo pensarla diversamente.

Spero che in futuro avrà l'occasione di riconsiderare la sua posizione sulla questione.

Experto avalado por idealista
Fiorella
7 Dicembre 2014, 19:39

Carissimi, mi inserisco nei commenti per far presente al signor "guido77" che solo per i privati gli annunci in internet hanno costo zero... per noi agenti immobiliari gli annunci in internet hanno migliaia di euro come costo, ogni anno.
Forse sarebbe carino che le persone si informassero.

Così come sarebbe carino da parte dei siti internet, dare anche ai privati l'accesso a pagamento con le stesse nostre tariffe, ... così... giusto per non discriminare...

Le nostre agenzie sono delle aziende, piccole o grandi che siano, e con costi di gestione da considerare. La provvigione che ci viene pagata dai clienti non è "guadagno puro".

Per il cliente occorre, oggi più che mai, saper valutare la professionalità dell'agente immobiliare con cui si tratta per un immobile, sia esso in affitto che in acquisto.
Il cliente non è uno sprovveduto, è persona molto informata, di norma anche in grado di valutare appieno la professionalità e la competenza del professionista a cui si sta affidando.

A volte racconto ai clienti parte del lavoro che viene svolto in un'agenzia immobiliare per poter vendere un immobile..... la vendita è la punta dell'iceberg ma per varrivare al risultato finale, occorre fare un monte di lavoro, soprattutto a tutela delle parti.

Buon weekend,
Fiorella zonato

Giustissimo Fiorella, il lavoro dell'agente immobiliare è molto articolato, spesso vengono ignorate numerose informazioni ed essere superficiali è cosa sempre facile. Buon lavoro! Gerardo

Experto avalado por idealista

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